La pubblicazione in oggetto è una copia della così detta "Piccola Passione" di Albrecht Dürer. Le tavole dell'opera, così chiamata per distinguerla dalla "Grande Passione", furono realizzate negli anni precedenti al 1511, quando furono edite in volume a Norimberga, accompagnate da un commento latino di fra Filippo Chelidonio, e il frontespizio era costituito da una tavola con il 'Cristo in pietà'. Fra le diverse edizioni che succedettero alla princeps una particolare fortuna ebbe quella veneziana del 1612, a cui appartiene anche il nostro esemplare. Fu stampata presso Daniele Bissuccio a spese di Donato Rasicotti (o Rasciotti, Risicotti, Rascicotti), come si legge nella dedica all'Arciduca Ferdinando d'Austria datata 7 aprile; il commento venne affidato al Moro e sul frontespizio, sotto le iscrizioni di titolazione, vi è un medaglione che ritrae Dürer di profilo: in questo esemplare l'immagine è stampata con un inchiostro che tende al bluastro, ma ve ne sono altri che presentano il medaglione in rosso, nero o verde. Rasicotti è un editore attivo a Venezia negli ultimi decenni del '500, famoso per aver pubblicato stampe di Agostino Carracci. Daniele Bissuccio è attestato dal 1602 al 1629 circa tra Venezia e Rovigo. Il volume consta di 36 xilografie che, partendo dal Peccato originale, illustrano i momenti salienti della Passione di Cristo come facenti parte della Redenzione; questo giustifica la presenza della 'Annunciazione' e della 'Natività'. Le tavole sono accompagnate da un testo a fronte in versi che commenta le singole scene composto da Maurizio Moro, canonico del monastero di San Giorgio in Alga presso Venezia. Solo quattro tavole sono datate: 'Cristo portacroce' e 'Cristo deriso da Erode' (1509), 'Veronica con san Pietro e san Paolo' e 'La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre' (1510). Lo stato generale di conservazione è discreto, ma è stata staccata la xilografia con la Crocifissione, nell'ordine la venticinquesima (le pagine non sono numerate); solitamente gli esemplari di questa edizione presentano 36 o 37 tavole, a motivo della ripetizione della tavola con 'Cristo dinnanzi a Pilato', in alcuni esemplari utilizzata anche per commentare il rinvio di Cristo da Erode a Pilato stesso, come anche nel presente caso.
Fontana F., Franco Fontana: Landscape Moments, Modena 2005
Terre NordEst, Terre a NordEst: Friuli Venezia Giulia 1996 a vent'anni dal terremoto, Firenze 1996
Pellicciari A., L'eredità di Guido Reni, in La pittura in Emilia e in Romagna. Il Seicento, Milano 1994, 2 v., 1
Sedegliano, Sedegliano. Un popolo una cultura ieri e oggi, Sedegliano 1984
Sedegliano, Sedegliano. Un popolo una cultura ieri e oggi, Sedegliano 1984
Francesco Bartolozzi, Francesco Bartolozzi. Catalogue des estampes et notice biographique d'après les manuscrit de A. De Vesme entièrement réformés et completés d'une étude critique par A. Calabi, Milano 1928