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L'acqua del bacino di arrivo, dove confluiscono i canali Storta e Taglio, ripulita dallo sgrigliatore, viene immessa nelle camere dove sono installate 5 pompe centrifughe azionate da motori elettrici, qui viene aspirata, da una ruota a pale, all’interno di una camera cilindrica e viene poi immessa, accelerata dalla ruota stessa, nel condotto d’uscita nel mandracchio sul canale Banduzzi che si immette nell’Ausa. I dislivelli che questi macchinari devono vincere sono di 7-8 metri.
L’edificio, a pianta rettangolare, è disposto su due livelli, p. seminterrato e p. rialzato; ha platea di fondazione in c. a.; strutture verticali con intelaiatura in c. a. e muratura in mattoni; il tetto a padiglione con capriate in legno a vista e tavelline, la copertura in tegole marsigliesi con sottostante impermeabilizzazione con guaina catramata. Sui prospetti Ovest e Est si aprono 3 ampie finestre rettangolari, a Sud il portone d’ingresso e una piccola finestra circolare. All’interno pavimento in cotto. Le aperture poste a Ovest, sul prospetto principale, e a Sud sono incorniciate da un paramento in mattoni faccia a vista che, in facciata, è più esteso e crea, con rettangoli concentrici, una strombatura. Il particolare uso del mattone faccia a vista e la piccola finestra circolare appartengono al linguaggio architettonico adottato da Giuseppe De Min nella progettazione della città e della fabbrica di Torviscosa.