Palazzo Coassini, Gradisca d'Isonzo

Localizzazione
Gradisca d'Isonzo (GO)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Palazzo Coassini
Altra denominazione
Casa del fisco (ex), Palazzo Pretorio (ex), Ricreatorio Coassini (già)
Uso storico
abitazione - convento - uffici - farmacia
Uso attuale
ricreatorio giovanile - casa di civile abitazione
Codice scheda
A_1947

1497 - 1483
Il 1497 è l’anno di costruzione dell’edificio che nel 1771 verrà ad ospitare il convento dei padri serviti di Innsbruck.

1498 - 1498
Il primo convento, il conventino sorge nel 1498 per volere del doge Giovanni Mocenigo attiguo alla chiesa sul lato sinistro e vi si accede attraverso la sacrestia, che conserva il portale settecentesco con lo stemma dei Servi. Esiste un rapporto steso dall’Abate di San Gallo conte Bartolomeo di Porcia in occasione della sua visita apostolica nel 1570 che rileva esservi “cinque celle, in una delle quali, per ordine del Capitano, è ricoverato un soldato infermo sono piccole e disadorne, in esse ci sono un letto, uno sgabello e una stuoia, in due sole una stufa.” Una situazione di assoluta ristrettezza destinata comunque a migliorare nel tempo, quando i Servi potranno usufruire di altri locali; in questa residenza i religiosi vi rimarranno per quasi trecento anni in numero nove/dieci unità fra frati e laici, fino a quando verranno sostituiti dal Padri della provincia del Tirolo.

1511 - 1511
Il passaggio della dominazione Austriaca converte l’edificio da privato in Casa del Fisco. Il nucleo originario di fondazione veneta è facilmente deducibile soprattutto da una situazione planimetrica riprodotta dai disegni di Innsbruck. L’organizzazione degli spazi si basa sulla ripetizione del passo veneto. Nel caso specifico la struttura è impostata su due moduli intervallati da un ampio atrio, il sottoportico con portale. In origine tutti i locali interni, cinque stanze disposte trasversalmente, erano voltate compreso il sottoportico ed erano illuminati da finestre che si aprivano sulla facciata principale e sul cortile. Oggi si conserva intatta solo la volta della saletta del bar, si tratta di una volta stellata costruita sui lati maggiori del rettangolo di pianta sui quali si innestano tre lunule in corrispondenza delle tre aperture in facciata. Inoltre presenta tiranti in ferro battuto dalla forma irregolare, presumibilmente manufatti.

1568 - 1568
Per volere del conte Giacomo d’Attems quinto rappresentante in carica della fortezza di Gradisca, il palazzo viene trasformato in residenza ufficiale per i Capitani Cesarei che fino ad allora risiedevano nella Casa dei Provveditori. Viene eretta l’ala settentrionale il cui pianoterra è riservato agli uffici della pubblica amministrazione: l’ufficio Pretorio, mentre il piano nobile è riservato alla residenza capitaniale. Di questa ala, distrutta durante la I guerra mondiale rimane solo la struttura del portale con gli stemmi del conte e della moglie Breisach, nonché una conca di pietra per la raccolta dell’acqua piovana, oggi al lapidario civico gradiscano presso la Loggia dei Mercanti.

1621 - 1647
Intorno al 1621, Il capitano in carica barone Antonio de Rabatta, chiude la calle che divide la chiesa dalla residenza “Arciducale” perché vi scorre l’acqua piovana e gli abitanti hanno preso l’abitudine di servirsene “Ad evacuandum”, così l’entrata all’Ufficio Pretorio viene spostata in piazza. Inoltre vista la vicinanza dei due edifici e la loro parità in altezza il Rabatta ottiene, su concessione dei padri, che la chiesa venga unita al palazzo per poter ampliare la sua residenza. Una volta uniti risulta necessario murare un finestrone laterale della chiesa, si procede solo nella parte inferiore del palazzo, al primo piano, e viene collegata semplicemente la sala maggiore attraverso una tribuna che si collega alla navata della chiesa a livello della II campata, permettendo al de Rabatta e alla sua famiglia di andare in chiesa senza uscire di casa.

Verso la metà del XVIII secolo il palazzo venne acquistato da Maria Teresa per 8000 fiorini.

1768 - 1769
Tra il 1768 e il 1769 venne decisa l’incorporazione quando i padri veneti vennero sostituiti da quelli tirolesi.

1770/03/29 - 1770/03/29
Il 29 marzo 1770, Maria Teresa dona il Palazzo Pubblico Gradiscano ai Padri Serviti.

1770/07 - 1770/07
Nel Luglio del 1770 si decide di erigere il muro di cinta con apertura d’accesso per l’orto che viene trasformato, in parte, in giardino all’italiana.

1771/10/08 - 1772
l'8 ottobre 1771viene fatta un’ispezione a tutto il convento alla presenza di due commissari e due notai. A seguito di questa occasione si separa l’abitazione per gli inquilini del palazzo e si trasformano due camere in cucina, la cucina con il forno in archivio e il refettorio in cancelleria. Il lavori vengono eseguiti in ristrettezze di tempo e denaro e la nuova distribuzione degli spazio non piace a nessuno: l’amministratore è costretto a passare per la porta della sacrestia per accedere agli uffici di cancelleria; ma i Padri Serviti risolvono il problema ottenendo di disporre di tutto lo spazio della sacrestia aprendo un’altra porta per l’amministratore.

1771/10/19 - 1771/10/19
Un documento del 19 ottobre 1771 attesta la proprietà del convento ai Padri Serviti Tirolesi.

1771 - 1771
Nel 1771 si predispongono i disegni per il nuovo convento, progetti che sono conservati ad Innsbruck. Questi sono corredati di legenda con lettere alfabetiche e di una scala di lettura in passi veneti, questo suggerisce che l’architetto o il perito si sia adeguato al metodo progettuale originario in coerenza con le preesistenze.

1771 - 1773
Hanno inizio i lavori preliminari che continuano fino a novembre successivo. Vengono distrutti i muri ed eretti di nuovi quasi al piano delle fondamenta, si sostituisce il tetto e i tre piani vengono collegati per mezzo di una splendida scala ad arco quadruplo quasi librante nell’aria che venne distrutta nel 1929 in seguito alla costruzione di una sala ricreativa, si cambiano le finestre e si aprono nuove porte, il cortile è ampliato spostando il muro di cinta di tre piedi. In questa fase si favorisce il senso longitudinale cambiando la disposizione delle stanze del II e III piano. Vengono meno il prolungamento della facciata e la costruzione dell’ala meridionale presente in una stampa del tardo settecento, si aggiunge il loggiato sul cortile esterno e il prolungamento verso sud con aperture a bifora ma questo corpo sporgente risulta arretrato rispetto alla linea della facciata che forma con questa una rientranza che doveva essere colmata in seguito infatti i costruttori avevano predi

1792 - 1792
Nel 1792 la repubblica francese dichiara guerra all’Austria e alla Prussia.

1796 - 1796
Nel 1796 Napoleone invade i domini Austriaci in Italia.

1797 - 1797
Nel 1797 Napoleone è alle porte di Gradisca.

1810 - 1845
Nel 1810 viene decretata la soppressione del convento e l’allontanamento dei religiosi. La chiesa e il convento vengono serrati e rimangono in questo stato di abbandono fino al 1845. Risulta dal testo di Alberton Tomadini che per un certo periodo,la chiesa sconsacrata fosse adibita a stalla e a magazzino.

1845 - 1845
La chiesa e il convento vengono acquistati dai coniugi Francesco Giovanni e Angela Coassini. Il Palazzo Pretorio ospiterà la farmacia e la sua residenza, mentre la Chiesa viene donata al comune con l’obbligo di riaprirla al culto.

1914 - 1918
Durante la prima Guerra Mondiale il palazzo subisce danni ingenti. Il 27 ottobre 1917, in seguito alla ritirata da Caporetto il fuoco distrugge l’ala settentrionale.

1912 - 1912
L'ultimo proprietario Giovanni Coassini, seguendo la sua vocazione, decide di farsi sacerdote e il 25 maggio 1907 riceve la tonsura e i primi ordini sacri. Nel 1912 muore di peritonite lasciando in eredità alla chiesa l'ex palazzo del pretorio.

1923 - 1923
Nel 1923 viene realizzato il ricreatorio nel ex palazzo del Fisco. L’edificio è ricostruito nelle parti che avevano subito danni in modo da ottenere un ricreatorio-asilo per la gioventù. Viene creata una sala per le rappresentazioni alla realizzazione della quale è imputata la perdita della scala.

1954 - 1954
Nel 1954 viene approvata la proposta di costruire una sala parrocchiale in adiacenza alla chiesa.

1956 - 1956
Nel 1956 hanno inizio i lavori di ristrutturazione del palazzo che verrà adibito a sala cinematografica: viene modificata la facciata per ricavarne l’accesso alla sala cinematografica, viene demolito quanto rimaneva dell’ala nord dell’edificio (ex residenza cinquecentesca degli Attems) che si trovava già in pessime condizioni. Questi lavori hanno compromesso l’unità formale del Palazzo e della Chiesa adiacente.

1979 - 1979
Nel 1979 la facciata principale viene intonacata e gli angoli contrassegnati da finte chiuse, però il prospetto rivolto a sud non si salda in linea con quello della fronte, ma delimita un corpo sporgente.

Si tratta di un imponente edificio a pianta rettangolare su tre piani fuori terra situato nel centro storico a fianco della Chiesa dell'Addolorata. Le strutture verticali sono in muratura mista di pietra e mattoni mentre le strutture orizzontali sono in legno. E' caratterizzato da un grande slancio verticale dovuto alla notevole altezza tra i piani e in particolare del piano terra. Il tetto è a due falde con struttura poco spiovente e il manto è in coppi di laterizio.

BIBLIOGRAFIA

Alberton L./ Tomadin V., La chiesa della Madonna Addolorata in Gradisca d'Isonzo. Una storia di uomini, Gradisca d'Isonzo (GO) 2007

Alberton L./ Anglisani G./ Antonello A., Gradisca Comune di Gradisca d'Isonzo, Gradisca d'Isonzo (GO)/ Monfalcone (GO) 2005

Stoppari A., La Chiesa e il Convento dei Padri Serviti di Gradisca d'Isonzo, Gradisca d'Isonzo (GO) 1991

Dove si trova