sul verso: 125/58
Su un fondale di carta da scena fortemente scurita e opacizzata per il tra scorrere del tempo e per il depositarsi di agenti atmosferici, compare un reticolato geometrico a pastello rosso sul quale è rappresentato "Giovane uomo nudo", ritratto a figura intera, per tre quarti di profilo; il braccio destro è alzato, mentre il sinistro è proteso a cogliere un panno bianco offertogli da un figura non ben identificata, appena abbozzata, in basso a destra, parzialmente manca a causa di deleteri strappi e lacerazioni cui è stato sottoposto il cartone. L'arto inferiore destro del giovane uomo è troncato appena, sotto il ginocchio; è forse cancellato dalla stesura del carboncino a texture; stesura evidente anche nel fondale a nicchia, entro il quale è collocata la figura, delineata dal disegno a carboncino, dal l' andamento largo dei contorni, mentre la massa fisica conserva il color e neutro del cartone.
Il cartone raffigurante "Giovane uomo nudo" fu presumibilmente realizzato da Umberto Martina, negli anni Trenta e fa parte di un gruppo di cartoni (n. di inventario 269, 270, 272) donati, alla fine degli anni Cinquanta, alla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo da Gigi Martina, fotografo di Treviso, nipote del pittore Umberto. Come gli altri lavori della serie, anche "Giovane uomo nudo" è un disegno preparatorio per una composizione pittorica e non fu mai realizzato a mosaico. La tradizione artistica veneta seicentesca e settecentesca si ritrova nel gesto del protagonista delineato con il vigore sicuro del disegno e con un'impostazione studiata e proporzionata, senza nulla togliere alla naturalezza dei movimenti, com'è evidente nella posizione del bacino, leggermente spostato rispetto all'asse in una continuità di linee fluide fatte vibrare con qualche fredda lumeggiatura.