disegno preparatorio, De Franceschi Giulio, XIX

Tempera su pergamena raffigurante una serie di quindici iniziali figurate disposte su tre righe da cinque.

Come attestato anche da una scritta sul verso, il foglio raffigura quindici iniziali figurate, copiate da quelle presenti nel codice membranaceo con gli Statuti di Trieste del 1350, conservato nell'Archivio Diplomatico di Trieste (inv. á EE 2, cfr. Medioevo a Trieste 2008). Il disegno, come quello di inv. 14/1244, sempre su pergamena, e la serie di trentun fogli eseguiti ad acquerello o a tempera su carta tutti raffiguranti iniziali figurate dello Statuto (inv. 14/1132-1148, 14/1154-1167), è opera di Giulio de Franceschi, che lo eseguì in vista della pubblicazione di Giuseppe Caprin "Il Trecento a Trieste", edita a Trieste dallo stesso autore nel 1897. La paternità dei disegni preparatori al de Franceschi è affermata da Caprin sul verso del frontespizio e nel libro di Caprin alcune figure, illustranti le arti e i mestieri in voga nel Trecento ed estrapolate dalle lettere compaiono nelle tavole a colori di p. 183 e 192. Iniziando dall'alto e andando da sinistra verso destra la lettera C con il misuratore di panni compare a carta 162 verso del codice, la lettera O con il mugnaio a c. 256 v., la lettera S con architetto e muratore alla c. 257 r., la lettera O con falegname a c. 258 v., la lettera S con due fornai a c. 280 v. Sulla seconda fila la lettera I con la pancogola appare a c. 112 verso del codice, la lettera Q con muggesano a c. 159 v., la lettera Q con cittadino a c. 127 r., la lettera Q con cittadina a c. 145 v. e la lettera C con cittadina a c. 174 r. infine sulla terza fila la lettera O con mercante compare alla carta 213 recto del manoscritto, la lettera O con scrivano a c. 229 r., la lettera O con mercante a c. 213 v., la lettera O con precone a c. 255 v e da ultimo la lettera O con altro mercante a c. 260 r.