INFRASTRUTTURA VIARIA, periodo romano, età romana

Oggetto
INFRASTRUTTURA VIARIA - strada
Localizzazione
Grado (GO)
Cronologia
età romana
Ambito Culturale
periodo romano
Codice scheda
SI_951

L'area della Punta del Groto e tutto il fondale retrostante (SI 939), fino all'isola di Gorgo (SI 940-943) e a Morsano, sono interessati dalla strada romana che da Aquileia si dirigeva verso il mare e da una serie di strutture murarie forse da identificare come resti di magazzini. Dalla Carta Archeologica redatta da Vigilio De Grassi si apprende che lo studioso poneva il punto di arrivo della strada nell'isola di Pampagnola (SI 938). Oltre alla suddetta strada egli segnalava anche una serie di strutture, definite magazzini portuali, relativi alla bocca del porto di Grado, dove sfociava un secondo ramo del Natiso cum Turro (De Grassi 1950, cc. 21-23). Nella stessa area De Grassi localizzava un diverticolo della strada che, staccandosi dalla direttrice principale, puntava a sud-est e, attraverso l'isola di Pampagnola, raggiungeva Grado grazie a un lungo ponte di legno; egli ne identificava i resti lignei con un gran numero di pali di tutte le dimensioni estratti dal fondo del mare dalla ruspa durante i lavori di bonifica della Colmata Popolare nel 1948. Purtroppo in quell'occasione non furono effettuate ulteriori indagini né una documentazione dettagliata e la scoperta non è più in nessun modo verificabile. Non vi è, dunque, la certezza che si trattasse di un ponte e, nemmeno che esso fosse di età romana; tuttavia, la presenza nella zona di resti e strutture databili in questo periodo fa ritenere a Dario Gaddi probabile la datazione proposta dal De Grassi, lasciando comunque aperta la possibilità di interpretare i resti allora scoperti come le fondazioni di un diverticolo della strada che da Aquileia si dirigeva verso il mare. Anche Bosio (Bosio 1980, p. 15) accenna, senza ulteriori chiarimenti, a questa seconda possibilità. Analoghe strutture di sottofondazione in pali lignei sono presenti nel fondale del Groto (SI 939). Schmiedt (Schmiedt 1980, p. 29) ha confermato l'esistenza della strada romana che attraversava la laguna più o meno nei pressi dell'attuale strada statale n. 352 Grado-Udine, sulla scorta di informazioni avute da Luisa Bertacchi, ma auspica scavi mirati per identificarne il percorso. Le ricerche intraprese da Dario Gaddi in anni recenti hanno permesso di verificare la presenza a Pampagnola (SI 938) di un allineamento della larghezza di 5-6 m e della lunghezza accertata di circa 100 metri interpretato dallo studioso come una strada. Per avere la conferma di quest'ipotesi Gaddi ha effettuato delle ricerche lungo lo stesso allineamento, ma molto più a nord, individuando il proseguimento della strada, che è riuscito a seguire fino all'argine meridionale dell'isola di Gorgo (SI 940), immediatamente a sud del quale, per una fascia larga almeno 50 m, essa scompariva, probabilmente perché distrutta nel corso dei lavori di erezione dell'argine stesso, per poi essere di nuovo individuabile all'interno dell'isola, subito a nord del terrapieno. La strada che dal mare giungeva ad Aquileia attraversava, quindi, tutta l'isola di Gorgo. La profondità dei rinvenimenti variava in maniera sensibile visto l'andamento irregolare del fondo palustre; a tratti coperti anche da un metro di fango seguivano altri in cui era possibile camminare lungo l'antico tracciato (questo in corrispondenza dei rii più profondi e agevolmente verificabile solo in condizioni di bassa marea). Alla distanza di circa 25 m dal punto in cui, a sud, la strada sembra terminare, Dario Gaddi ha individuato quello che potrebbe essere identificato con un pontile in legno o con una struttura in palafitte di sottofondazione. Strutture simili appaiono come caratteristiche di molte zone in cui il terreno paludoso richiedeva opere di sottofondazione di particolare tenuta, su cui poi erigere le vere e proprie fondamenta in pietra o in laterizi, ma anche di moli e banchine d'attracco. Questi dati, dunque, avvalorano l'ipotesi del De Grassi che individuava a Pampagnola il tratto terminale della strada proveniente da Aquileia, posto in coincidenza con uno scalo portuale dotato di banchine d'attracco e magazzini. Va rilevato che nei pressi della strada doveva esistere un canale navigabile, sfruttato da imbarcazioni commerciali, il quale andava ad aggiungersi al percorso via terra come ulteriore arteria attraverso cui far passare gli ingenti traffici che si svolgevano tra Aquileia e il mare. In un tratto del canale navigabile, a Villa Nova (SI 944) è stata individuata un’imbarcazione affondata.

Si tratta della strada romana che da Aquileia conduceva al mare attraversando l'isola di Gorgo (SI 940), proseguendo verso il fondale del Groto (SI 939) e giungendo a Pampagnola (SI 938).

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BIBLIOGRAFIA

Tortorici E., Archeologia subacquea e trasformazioni geomorfologiche del territorio: il caso della laguna di Grado, in Atti del Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea (Anzio, 30-31 maggio e 1 giugno 1996), Bari 1997