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retro, alla base del trono: COMOLLI SCULP./ VALENTINUS DOCT. PRESANI ARCHIT.
sulle due insegne militari scolpite nel basamento: S·P·Q·R·
La personificazione della Pace è rappresentata da una matrona seduta su un trono formato da simboli bellici: due fasci littori, un gladio (spada) nella guaina, un elmo chiomato, un ariete, due scudi, uno con l'aquila simbolo del Friuli e l'altro con l'aquila bicipite austriaca. La donna regge nella destra un ramo di palma e appoggia l'avambraccio su una lorica, mentre tiene nella mano sinistra una clava appoggiata a terra e ha ai suoi piedi la cornucopia dell'abbondanza. La figura è posta sopra un alto basamento su più livelli, il superiore dei quali è ornato da un fregio continuo con armi e insegne guerresche. L'inferiore, raccordato al precedente da un piano inclinato ornato da un festone di alloro, accoglie nelle cinque facce altrettante iscrizioni.
La statua, commissionata allo scultore Giambattista Comolli, che la portò a compimento nel 1812, doveva costituire il monumento della grande piazza fatta predisporre dal vice re Eugène de Beauharnais nella cittadina di Campoformido per celebrare la firma dell'omonimo trattato. Le vicende storiche successive impedirono la realizzazione del progetto e solo nel 1818 l'imperatore Francesco I d'Austria ne fece dono alla città di Udine, dove fu collocata nel 1819 (MANIAGO 1825, p. 15). La progettazione architettonica del monumento che accoglie la scultura al suo vertice fu affidata Valentino Presani, illustre architetto attivo nella prima metà dell'Ottocento in Friuli e in Dalmazia. La decorazione del basamento con trofei militari spetta allo scultore udinese Michele Zuliani detto Lessano.
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