Via Crucis, via crucis, Piazza Agostino, XX

Oggetto
via crucis
Soggetto
stazioni della via crucis
Autore
Piazza Agostino (1935/ 1981)
Cronologia
1979 ca.
Misure
cm - altezza 40, larghezza 40, profondità 5
Codice scheda
OA_28560
Collocazione
Gorizia (GO)
Cappella della Madonna della Salute

Le lastre di ottone con murrine al centro sono illuminate all'interno e si dispongono 7 su una parete e 7 sull'altra. La Via crucis raffigura i seguenti episodi della Passione di Cristo: Gesù condannato, Gesù caricato della croce, Gesù cade la prima volta, Gesù incontra la madre, Gesù aiutato dal Cireneo, Gesù asciugato dalla Veronica, Gesù cade la seconda volta, Gesù consola le pie donne, Gesù cade la terza volta, Gesù spogliato delle vesti, Gesù inchiodato sulla croce, Gesù muore in croce; Gesù deposto dalla croce, Gesù deposto nel sepolcro.

Nelle opere di minor formato Piazza riesce a rendere il meglio di sé e le formelle della Via Crucis, simili a quelle nella chiesa della cappella mortuaria, sono del tutto originali. Sono una contaminazione artistica tra scultura, disegno e incisione poiché sono eseguite su lastre d'ottone ritagliate a forma di croce al centro per inserirvi delle murrine, ricordo della sua origine veneta. La lampada sottostante illumina così il vetro dall'interno. Sul lato inferiore sono incisi con circa una decina di passaggi a morsura gli episodi corrispondenti della Via crucis con una tecnica artistica grafica, che incideva il metallo con l'acido e risparmiava alcune parti con vernici. Agli ornati delle miniature e delle pietre longobarde e romaniche si ispirano anche i motivi geometrici che inquadrano la croce al centro, mentre le incisioni ai bordi sono state eseguite direttamente a bulino. Il mestiere e la sperimentazione tecnica permettono di evidenziare in quest'opera una creatività cosciente e ricercata. Le iconografie vanno ricercate secondo Medeot (1985, p. 54) nelle miniature degli antichi codici liturgici, da cui Piazza riprende il ductus lineare e l'apparente schematizzazione della figura. L'opera vinse il concorso nazionale per la decorazione della cappella e un modello in ottone è ancora nella collezione Piazza.