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Il paesaggio ritrae da sud il Clap Varmost dal pianoro tra Andrazza e Vico lungo il fiume Tagliamento
Il bozzetto fa parte di una serie di opere, comprendente anche disegni e quadri, realizzati a forni di Sopra e di Sotto durante il soggiorno di Barazzutti a Forni di Sotto nell'inverno 1927 1928. La serie è numericamente più ridotta rispetto a quella di Sauris e al suo interno i bozzetti relativi a Forni di Sopra sono solo tre. In essi Barazzutti non usa più la tecnica divisionista del colore, che mantiene però il suo spessore materico come osserva Franca Merluzzi (Merluzzi, 1994, 97). Nonostante manchi la firma, l'attribuzione a Giuseppe Barazzutti è assolutamente certa poiché si conoscono le circostanze in cui l'opera entrò a far parte della collezione Crapiz. Il bozzetto schedato ritrae la conca di Forni di Sopra dove sorge la borgata di Vico, dominata dal Clap Varmost visto da sud. L'inquadratura sembra ripresa dal pianoro lungo il Tagliamento posto tra Cella e Vico. Atualmente i prati del pendio risultano parzialmente edificati. Una inquadratura simile compare in una foto Pignat del 1955 pubblicata da Anziutti nel 1993. (Anziutti, 1993, 16) Come si deduca dal lacerto di cartellino posto sul retro, il bozzetto fu e sposto nella Mostra di Gemona del 1931, nell'aula 1° del primo piano anche se non si identifica tra i titoli delle 18 opere esposte. Il Barazzutti era del resto stato uno degli organizzatori della mostra stessa. Il bozzetto è stato schedato da Franca Merluzzi nel catalogo della mostra di Sauris e compare con il numero 1.91 nell'inventario delle opere relative alla sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi. Nell'inventario della collezione privata Crapiz reca il numero 100.
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001
Anziutti A., Se chi rioni (cosa eravamo), Tavagnacco (UD) 1993
Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX