Il colle del castello di Gemona visto da sud est, dipinto

Oggetto
dipinto bozzetto
Soggetto
veduta di Gemona del Friuli
Autore
Barazzutti Giuseppe (1890/ 1940)
Cronologia
1919 post - 1920 ca.
Misure
cm - altezza 15.3, larghezza 22.6
Codice scheda
OA_29893
Collocazione
Gemona del Friuli (UD)
Collezione privata

Il colle del castello di Gemona visto da sud est è ormai in ombra e sul cielo chiaro della sera striato di nuvole bianche e rosa si staglia il torrione, la parte sinistra dello sfondo è occupata dalla sagoma del Monte San Simeone.

Il dipinto fa parte di una serie di dipinti ad olio che hanno come oggetto paesaggi e vedute di Gemona. Il bozzetto è datato dal proprietario agli inizi della carriera pittorica di Giuseppe Barazzutti e si può avvicinare ai paesaggi di Artegna. Il dipinto è di formato ridotto poiché eseguito dal vero in esterno come suggerisce la spontaneità nell'esecuzione e l 'uso dei colori. (Merluzzi, 1994, 92) Come osserva Franca Merluzzi ciascun dipinto può essere considerato un'opera autonoma e non rimanda necessariamente a una quadro realizzato (Merluzzi, 1994, 92). Il dipinto rimane ancora ancorato a una sensibilità impressionista, comune anche ad altri paesaggisti friulani come Marco Davanzo e Giuseppe Da Pozzo. Al bozzetto si può riferire quanto scrive R. Cargnelutti sui dipinti del periodo giovanile cioè "una tavolozza libera e spontanea nella costruzione prospettica della veduta. Le pennellate corpose sono stese rapidamente senza preoccupazioni per la riproduzione fedele della realtà esterna" (Cargnelutti, 1994, 38). Si notano già i contrasti tra ombra in primo pian o e luce sul fondo che caratterizzano la produzione degli anni Venti. Il colle del castello di Artegna è visto da sud est e l'ombra della valle mette in evidenza il torrione del castello che si staglia contro la luminosità del cielo serotino. Il monte inquadrato sul retro del dipinto può identificarsi con il San Simeone. L'inquadratura è piuttosto comune tra le fotografie di Gemona a riprova degli stretti contatti tra pittori e fotografi. Originale invece è il contrasto cromatico di gusto simbolista tra le ombre blu e viola e il cielo chiaro Il dipinto è stato schedato da Franca Merluzzi in occasione della mostra Un pittore a Sauris. Giuseppe Barazzutti (1890-1940) con il numero 1.110 nella sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi, che comprende paesaggi di Gemona e dei dintorni. Sulle vedute inedite di Gemona scrive F. Merluzzi "tra i molti dipinti inediti si conservano numerose vedute di Gemona, pregevoli per qualità pittorica e rese ancora più suggestive molte si riferiscono a vie e palazzi distrutti dal terremoto, scorci di paesaggio ancora individuabili ma profondamente mutati" (Merluzzi, 2001, 250). Sul retro il cartellino con la scritta "tabella b." in matita si riferisce alla scelta di opere del Barazzutti eseguita nel 1954 da Giovanni Pellis per una mostra che non ebbe mai luogo.

BIBLIOGRAFIA

Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001

Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994

Merluzzi F., Pittori emigranti nell'impero e l'artista Giuseppe Barazzutti, in Puje Pore Nuje, Brescia 2002, n.21

Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX