soffitto, ambito friulano, XVI

Oggetto
soffitto a pettenelle
Soggetto
motivi decorativi, mascheroni e motivi decorativi vegetali, sirena, guerriero, statua equestre, figura maschile, allegoria del tempo, stemmi gentilizi
Ambito culturale
ambito friulano
Cronologia
1536 ca. - 1544 ca.
Misure
cm - altezza 24, larghezza 40
Codice scheda
OA_129502
Collocazione
Cervignano del Friuli (UD), Strassoldo
Castello di Strassoldo di sotto

Il soffitto è costituito da 35 pettenelle ed è posto al secondo piano del castello di Strassoldo di sotto (Ud). L’intera decorazione del soffitto è affidata all’uso di mascherine e caratterizzata dall’alternanza del colore di fondo, rosso o azzurro. A tavolette che sono decorate con motivi tratti dal repertorio delle grottesche (mascheroni e sirene vegetali) e con scene e figure tratte da stampe e incisioni coeve, si alternano tavolette con stemmi. Questi ultimi sono inseriti su scudi sagomati e posti su un fondo circoscritto da una semplice cornice rettangolare; completano la decorazione nastri svolazzanti e due rametti probabilmente di alloro. In sei pettenelle è raffigurata la statua equestre di Marco Aurelio. Sono presenti anche pettenelle dipinte con una figura di armato con cane.

Gli stemmi fanno riferimento a matrimoni relativi ai discendenti di Francesco di Strassoldo (ramo Chiasottis linea principale) ai quali può essere per questo motivo attribuita la committenza dei soffitti che vanno assegnati alla stessa bottega responsabile dell’esecuzione delle tavolette di palazzo de Portis a Cividale del Friuli, di casa Cavazzini e dell’edificio nel complesso della Fondazione Casa secolare delle Zitelle a Udine. Il motivo della scelta di raffigurare in sei pettenelle la statua equestre di Marco Aurelio va probabilmente ricondotto al clamore suscitato dallo spostamento della statua in piazza Campidoglio – tanto che per l’occasione venne istituita la carica onorifica di ‘Custode del Cavallo’ –, avvenuto nel 1538 su iniziativa di papa Paolo III. Non solo l’immagine del monumento godette di fortuna e sicura circolazione grazie a diverse incisioni (di Marcantonio Raimondi, Marcello Fogolino, Nicoletto da Modena, Marco Dente eccetera), ma, proprio negli anni in cui la statua venne spostata, Panfilo di Strassoldo (vescovo di Ragusa in Dalmazia) si trovava a Roma presso la curia papale. Quanto all'armato con cane presente in alcune pettenelle, grazie soprattutto all’esame dell’abbigliamento – riferibile all’area germanica –, andrebbe indentificato come lanzichenecco. Si tratta di tavolette che potrebbero fare riferimento al sacco di Roma del 1527 oppure ai fatti che coinvolsero direttamente il castello di Strassoldo, dato alle fiamme “dalli Todeschi” nel 1513.

BIBLIOGRAFIA

Fratta de Tomas F., Soffitti lignei in Friuli fra Medioevo e Rinascimento, Cinisello Balsamo (MI) 2019