La composizione presenta una serie di linee concentriche che si avvolgono in un punto centrale. Le linee variano in spessore e densità, aumentando la sensazione di profondità e movimento. Il contrasto tra bianco e nero accentua la dinamicità dell'immagine. La spirale è disegnata con precisione geometrica.
L’opera è un esempio interessante dell'esplorazione del suo autore nel campo della percezione visiva e delle illusioni ottiche. Gaetano Kanizsa utilizza la composizione per esplorare il modo in cui il nostro cervello interpreta le forme e lo spazio, in particolare invita l'osservatore a riflettere sul modo in cui percepiamo il movimento e la profondità.
L'approccio scientifico e artistico si fondono in quest'opera, rendendola non solo un pezzo d'arte visivamente stimolante, ma anche uno strumento per comprendere meglio i meccanismi della percezione umana.
Gaetano Kanizsa dal 1953 al 1983 è stato docente all’Università degli studi di Trieste, dove ha fondato l’Istituto di Psicologia ed è celebre, in particolare, per aver introdotto il "triangolo di Kanizsa", una figura illusoria che esplora il modo in cui il cervello umano interpreta le forme incomplete. Il suo lavoro di ricerca ha avuto un impatto significativo nel campo della psicologia della Gestalt.
Nell'Ateneo triestino sono esposte in una mostra permanente oltre trenta opere, tra scientifiche e artistiche, utili per scoprire il mondo dei "pùpoli", le entità visive uniche nel loro genere cui Kanizsa ha dedicato gran parte della sua vita artistica. Quanto esposto rappresenta una piccola parte dei materiali posseduti, in larga parte schedati nel catalogo delle collezioni museali dell’Università disponibile on line insieme a una mostra virtuale.
La tela in esame fa parte di un gruppo di dipinti dell’autore donati da Michela Spanghero in occasione del primo centenario dell'Università ed è stata esposta al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto di Trieste nel 2024 nella mostra “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”.