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Cartellino sul retro: tabella b.
In primo piano sono disposti sulla destra i binari ferroviari, che si incontrano in lontananza, sulla destra filari di vite, oltre alla curva sullo sfondo si staglia in ombra la mole del Monte San Simeone, visto da Gemona. Pennellate blu e gialle accentuano i contrasti tra ombra e luce.
Il dipinto fa parte di una serie di dipinti ad olio che hanno come oggetto paesaggi e vedute di Gemona. Il bozzetto è datato dal proprietario agli inizi della carriera pittorica di Giuseppe Barazzutti e si può avvicinare ai paesaggi di Artegna. Il dipinto è di formato ridotto poiché eseguito dal vero in esterno come suggerisce la spontaneità nell'esecuzione e l 'uso dei colori (Merluzzi, 1994, 92). Come osserva Franca Merluzzi ciascun dipinto può essere considerato un'opera autonoma e non rimanda necessariamente a una quadro realizzato (Merluzzi, 1994, 92). Il dipinto rimane ancora ancorato a una sensibilità impressionista, comune anche ad altri paesaggisti friulani come Marco Davanzo e Giuseppe Da Pozzo. Al bozzetto si può riferire quanto scrive R. Cargnelutti sui dipinti del periodo giovanile cioè "una tavolozza libera e spontanea nella costruzione prospettica della veduta. Le pennellate corpose sono stese rapidamente senza preoccupazioni per la riproduzione fedele della realtà esterna" (Cargnelutti, 1994, 38). Si notano già i contrasti tra ombra e luce che caratterizzano la produzione degli anni Venti. Il Monte San Simeone si trova al di là del Tagliamento e il punto di vista scelto dal pittore è quello dalla borgata di Stallis, posta a nord del centro storico. Lo scorcio dei muretti e della strada rende l'impressione di una lunga profondità di campo. Il dipinto è stato schedato da Franca Merluzzi in occasione della mostra Un pittore a Sauris. Giuseppe Barazzutti (1890-1940) con il numero 1.112 nella sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi, che comprende paesaggi di Gemona e dei dintorni. Sulle vedute inedite di Gemona scrive F. Merluzzi " tra i molti dipinti inediti si conservano numerose vedute di Gemona, pregevoli per qualità pittorica e rese ancora più suggestive molte si riferiscono a vie e palazzi distrutti dal terremoto, scorci di paesaggio ancora individuabili ma profondamente mutati" (Merluzzi, 2001, 250). Sul retro il cartellino con la scritta " tabella b." in matita si riferisce alla scelta di opere del Barazzutti eseguita nel 1954 da Giovanni Pellis per una mostra che non ebbe mai luogo.
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pittori emigranti nell'impero e l'artista Giuseppe Barazzutti, in Puje Pore Nuje, Brescia 2002, n.21
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX