La superficie principale dell'opera è costituita da un piano rettangolare, di colore bianco uniforme. Da questa superficie emergono in rilievo diverse forme geometriche regolari, che conferiscono profondità e dinamismo alla superficie altrimenti liscia.
Il rilievo è stato donato all’Ateneo triestino dall'autrice in occasione del primo centenario dell’Istituzione.
Nelle sue sculture Laura Modolo mette in evidenza il passare del tempo. I suoi bassorilievi bianchi orizzontali diventano superfici tattili, con piccoli elementi sporgenti che sembrano sempre in evoluzione, mostrando il costante cambiamento delle forme. Usando una tecnica artistica tradizionale, l’artista riflette sulla transitorietà e su luoghi lontani, creando uno spazio incerto, frutto della mente e della creatività. Questi frammenti di visione e oggetti concreti offrono serenità e momenti di meditazione. Le sculture di Modolo invitano a riflettere sull'eterno cambiamento e sulla precarietà della vita, catturando il tempo e la transitorietà con forme semplici ma evocative, creando un legame tra passato e presente, tradizione e visione contemporanea.
L’opera è stata esposta alla mostra “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”, allestita al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto di Trieste.