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Roccolo impiantato negli anni Sessanta, a pianta subcircolare con corridoio di carpino bianco e alcune piante di tasso sostenuti da una struttura in ferro, siepe bassa a contorno di bosso e ligustro, casello in muratura a due piani mimetizzato dalla vegetazione. L’interno ospita un boschetto di piante arboree che venivano utilizzate come posatoi dagli uccelli. Precedentemente alla realizzazione del roccolo, sullo stesso sito, le catture dei volatili avvenivano utilizzando il vischio e dei pali a secco ("têse"), opportunamente disposti e rivestiti di frasche. Il roccolo, appartenente alla famiglia Madrassi-Missoni, è stato utilizzato da tre generazioni di uccellatori. Nell’attività di cattura si è distinto Armando Missoni, soprannominato "Çec", da cui deriva il nome del roccolo.