Alla ricerca delle chiese campestri nella Bassa friulana
Le chiese votive sono costruzioni di modeste dimensioni, espressioni della religiosità che permeava fortemente le comunità locali, erano sorte per devozione o per scioglimento di un voto da parte di una parrocchia o anche di un singolo fedele, venivano costruite da capomastri locali con l’aiuto materiale e il contributo di piccole donazioni di devoti o di confraternite.
Quelle che oggi identifichiamo come chiesette ‘votive’ dovrebbero, più precisamente, essere chiamate ‘campestri’, come erano denominate nelle relazioni delle Visite Pastorali, redatte dal 1595 al 1910 e conservate nell’Archivio diocesano di Udine. Come confermano le indagini archeologiche, gli edifici più antichi risalgono al XIII secolo e sorgono in luoghi frequentati fin dall’età romana, ma la costruzione della maggior parte di esse può essere collocata cronologicamente tra la fine del Quattrocento e il Seicento; poche sono state edificate nel corso del secolo XIX.
BERTIOLO. Chiesa della SS.Trinità: posta ai margini del nucleo abitato, mantiene l’impianto originario (sec. XIII), scheda A183 (foto 1983)
Le chiese nelle campagne della bassa friulana sono abitualmente collocate fuori dalla cortina dei singoli paesi, al centro dei quali c’è la parrocchiale, alla distanza di uno o due chilometri dalla chiesa di cui sono ‘filiali’. Si trovano spesso vicino alle strade che conducevano verso i centri abitati, talvolta vicino all’incrocio con le strade che portano nei campi, circondate da una zona di rispetto mantenuta a prato, senza alberi, delimitata da muretti in sasso intonacati o da siepi che rimarcano la separazione dalla campagna coltivata. Anticamente presentavano un orientamento Est-Ovest con l’ingresso rivolto a Ovest, secondo le disposizioni canoniche.
Le chiesette generalmente sono composte da un’unica aula a pianta rettangolare e da presbiterio a base quadrata, le travi della copertura sono in legno a vista, le murature sono miste in sassi e mattoni, spesso intonacate. Le pareti interne sono decorate con affreschi devozionali, raramente opera di artisti conosciuti; la storia dell’arte maggiore offre solo qualche ispirazione agli artigiani che operano in questi ambiti e che manifestano più competenza religiosa che perizia artistica.
I fabbricati più antichi sono riconoscibili dall’esterno per la presenza di una bassa abside di forma semicircolare e, nel sottogronda, di archetti pensili o dentelli decorativi in mattoni. Talvolta sono precedute da piccoli portici su colonne per dare asilo e ristoro ai viandanti. Nella fascia di pianura più a Sud è frequente trovare il portale fiancheggiato da murature in aggetto, su più piani, che formano il campanile a vela.
POCENIA, loc.ROVEREDO. Chiesa della Beata Vergine del Rosario: mantiene l’ impianto originario (sec. XIII), mostra l’absidiola semicircolare e le decorazioni del sottogronda in mattoni, scheda A820, (foto1986)
Venivano aperte al culto poche volte l’anno: nel giorno del Santo titolare e in alcune date significative per la comunità ecclesiale locale perché non vi erano risorse per mantenere un sacerdote in servizio permanente. Non contenevano il tabernacolo né suppellettili ecclesiastiche, l’altare era costituito dalla mensa, una base in muratura piena coperta da una lastra di pietra, l’alzata dell’altare era spesso in legno, pochi erano gli arredi.
Alcune venivano scelte come tappa iniziale o finale dei percorsi delle rogazioni che raggiungevano le zone più lontane dei campi coltivati attraverso sentieri e strade in terra battuta.
Risultano di grande interesse demoetnoantropologico le iscrizioni poste abitualmente accanto alle immagini affrescate sulle pareti, con Madonne o Santi, che sono didascalie formulate in una lingua italiana molto incerta, con chiare intromissioni di friulano rimarcate da un’ortografia parlante. Quasi sempre le iscrizioni riportano la data di esecuzione, diventando così preziosi supporti di conoscenza; vi compare anche il nome del donatore: nella forma più semplice, un nome proprio, talvolta con la specificazione del patronimico.
CASTIONS DI STRADA. Chiesa di San Martino: l impianto originario (sec. XI) è stato modificato ampliando l’aula ed inglobando nella facciata principale il campanile in mattoni; all'interno permangono pregevoli affreschi, scheda A9141, (foto 1985)
Le chiesette hanno avuto continuità di culto nel tempo e sono sempre state oggetto di manutenzione. Gli ampliamenti, le modifiche, i restauri hanno cambiato le dimensioni e gli orientamenti, ad esempio è diventata larghezza quella misura che originariamente era la lunghezza dell’aula. Spesso il tetto a capanna è stato rialzato e il campanile a vela trasformato in torre campanaria a canna quadra. Di frequente sono stati aggiunti al corpo principale dei piccoli ambienti adibiti a sacrestia, sono state aperte delle finestrelle che, se poste in facciata, spesso sono state riquadrate da cornici in pietra.
In alcuni casi l’originaria chiesetta votiva, ormai rinserrata tra le case a causa dell’aumento della popolazione e del conseguente incremento del costruito, viene trasformata in chiesa parrocchiale: viene ingrandita e fornita di altari con tabernacolo, la memoria del voto svanisce, i dipinti devozionali vengono coperti con un’imbiancatura e gli ex voto, piccoli oggetti fabbricati artigianalmente, finiscono dimenticati in un cassetto, in sacrestia.
Dopo l’Editto napoleonico di Saint Cloud (1804), col quale si ordinava che le tombe venissero poste fuori dalle chiese e dalle mura cittadine, quindi fuori dalle cortine dei paesi, si utilizzarono le aree adiacenti alle chiese campestri per l’inumazione dei morti. A metà dell’Ottocento molte chiesette cambiarono volto, furono ampliate, rialzate, si aggiunsero portici su colonne neoclassiche, furono costruiti i muri di cinta attorno al camposanto e così andò perdendosi la specifica connotazione votiva.
Alla fine del Novecento, in seguito all’attribuzione della competenza sui cimiteri alle Amministrazioni comunali e in forza di leggi che obbligavano alla costruzione di locali per la custodia temporanea delle salme, sono stati realizzati ampliamenti alle chiese campestri in totale spregio del contesto storico e artistico, aggravato dalle costruzioni dei colombari, segni sgraziati nel paesaggio.
TALMASSONS. Chiesa di San Silvestro papa: risalente al sec. XVI è posta all'interno dell'area cimiteriale, evidenti i due corpi aggiunti in facciata (scheda A1778, foto 1986)
Chiese campestri della Bassa pianura tra Codroipo ed Aiello del Friuli presenti nel Catalogo dei Beni Culturali:
- AIELLO DEL FRIULI, Chiesa di San Nicolò, scheda A 6625
- AIELLO DEL FRIULI, loc. COLLOREDO, Chiesa di Maria Ausiliatrice, scheda A 31
- BAGNARIA ARSA, Chiesa di San Tommaso apostolo, scheda A 112
- BERTIOLO, Chiesa della SS. Trinità, scheda A 183
- BERTIOLO, Chiesa della Beata Vergine di Screncis, scheda A 187
- CAMINO AL TAGLIAMENTO, loc. GLAUNICCO, Chiesa di San Tommaso apostolo, scheda A 374
- CAMINO AL TAGLIAMENTO, loc. GORIZZO, Chiesa di San Canziano martire, scheda A 377
- CAMPOLONGO TAPOGLIANO, loc. CAMPOLONGO AL TORRE, Chiesa di San Leonardo, scheda A 438
- CARLINO, Chiesa di San Tommaso di Canterbury, scheda A 455
- CARLINO, loc. SAN GERVASIO, Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, scheda A 459
- CARLINO, loc. VILLABRUNA, Chiesa di Sant’Antonio di Padova, scheda A 449
- CASTIONS DI STRADA, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, scheda A 9138
- CASTIONS DI STRADA, Chiesa di San Martino vescovo, scheda A 9141
- CASTIONS DI STRADA, loc. MORSANO DI STRADA, Chiesa di Maria Ausiliatrice, scheda A 9139
- CERVIGNANO DEL FRIULI, Chiesa di San Gerolamo dottore della Chiesa, scheda A 652
- CODROIPO, loc. RIVOLTO, Chiesa di Santa Cecilia, scheda A 4120
- CODROIPO, loc. SAN PIETRO, Chiesa di San Pietro, scheda A 4126
- GONARS, loc. BORDIGA, Chiesa della Madonna della Salute, scheda A 1946
- GONARS, loc. ONTAGNANO, Chiesa di San Martino vescovo, scheda A 1956
- MUZZANA DEL TURGNANO, loc. CASALI FRANCESCHINIS, Chiesa di San Giuseppe, scheda A 509
- PALAZZOLO DELLO STELLA, Chiesa della Beata Vergine del Suffragio, scheda A 631
- PALAZZOLO DELLO STELLA, Chiesa di San Bartolomeo apostolo, scheda A 632
- POCENIA, loc, RIVALTA, Chiesa della Natività di Maria, scheda A 819
- POCENIA, loc. ROVEREDO, Chiesa della Beata Vergine del Rosario, scheda A 820
- PORPETTO, loc. PAMPALUNA, Chiesa di San Girolamo dottore della Chiesa, scheda A 870
- RIVIGNANO TEOR, loc. RIVIGNANO, Chiesa della Beata Vergine del Rosario, scheda A 1449
- RIVIGNANO TEOR, loc. SELLA, Chiesa di San Leonardo, scheda A 1450
- RIVIGNANO TEOR, loc. SIVIGLIANO Chiesa di San Marco, scheda A 1452
- RIVIGNANO TEOR, loc. CHIARMACIS, Chiesa di Sant’Andrea apostolo, scheda A 1886
- RIVIGNANO TEOR, loc. FALT, Chiesa di Ognissanti, scheda A 1877
- RONCHIS, Chiesa di Santa Libera, scheda A 1468
- RUDA, loc. PERTEOLE, Chiesa di Sant’Andrea e Sant’Anna, scheda A 1484
- SAN GIORGIO DI NOGARO, loc. ZUCCOLA, Chiesa di San Marco, scheda A 1562
- TALMASSONS, Chiesa di San Silvestro papa, scheda A 1778
- TALMASSONS, loc. FLAMBRO, Chiesa di San Giovanni Battista, scheda A 5774
- TALMASSONS, loc. FLUMIGNANO, Chiesa di Santa Maria Maddalena, scheda A 1787
- TALMASSONS, loc. SAN VIDOTTO, Chiesa di Sant’Antonio abate, scheda A 8579
- VARMO, loc. CORNAZZAI, Oratorio Mater Amabilis, scheda A 2689
- VARMO, loc. ROVEREDO, Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato, scheda A 2695
- VARMO, loc. SANTA MARIZZA, Chiesa di Santa Maria Assunta, scheda A 2696
- VARMO, loc. SANTA MARIZZUTTA, Chiesa di Sant’Anna, scheda A 2691