La formazione di Luigi Comel negli Album dei Musei

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La formazione di Luigi Comel negli Album dei Musei Provinciali di Gorizia

Il Gabinetto disegni e stampe dei Musei Provinciali di Gorizia conserva due interessanti album di disegni del pittore goriziano Luigi Comel (Gorizia 1866-1934). Il maestro, la cui produzione artistica si sviluppò nell'alveo della tradizione ottocentesca, si dedicò al ritratto e alla veduta, raffigurando i suoi soggetti con aderenza al dato naturale e una forte attenzione alla resa dei dettagli, doti che gli furono molto utili nelle copie che trasse da opere di famosi artisti quali Raffaello, Guido Reni, Rubens e Tiepolo.

Entrambi gli Album contengono una serie di studi accademici dell’artista, quasi sempre firmati e datati, eseguiti durante gli anni di formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia (1887-1891): Il primo ne conserva 58, ideati tra il 16 febbraio 1888 e il 14 novembre 1889 (scheda madre D 10600), il secondo 67, delineati tra il 31 gennaio 1890 e il 23 giugno 1891 (scheda madre D 10740). L’artista si firma col solo cognome oppure con accanto l’iniziale puntata del nome, sia nella versione italiana L, per Luigi, che in quella tedesca A per Alois.

I disegni sono condotti a matita nera, accompagnata alcune volte dal carboncino, e biacca o a solo carboncino e biacca, usata per i rilievi luministici, anche se non mancano esemplari eseguiti a matita di grafite o con l’aggiunta della matita marrone accanto al carboncino e alla biacca. Raffigurano per lo più nudi maschili, colti in varie pose e da varie angolazioni, a cui si affiancano studi di figure maschili panneggiate, vestite all’antica, in costume rinascimentale o seicentesco, o con un saio, o ancora studi di solo panneggio. Del gruppo fanno parte due soli studi di figura femminile, un busto e una giovane donna in abito ottocentesco, conservati nel secondo album.

I disegni di Comel sono tipici fogli accademici nei quali l'artista con un tratto sicuro e spigliato indaga con fine attenzione al dettaglio i soggetti raffigurati, sfruttando la tessitura granulosa della matita e del carboncino per ricreare la morbidezza delle membra e delle vesti e la potenzialità della biacca per la resa dei riflessi luministici.