SITO PLURISTRATIFICATO, periodo romano, secc. I-VI d.C.

Oggetto
SITO PLURISTRATIFICATO
Denominazione
SCI 12
Localizzazione
San Canzian d'Isonzo (GO) San Proto
Cronologia
secc. I-VI d.C.
Ambito Culturale
periodo romano, periodo altomedievale
Indagini di scavo
Università degli Studi di Trieste - 1960//00/00-1961/00/00
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia - 2009/00/00-2010/00/00
Codice scheda
SI_59

L'area di San Proto ha restituito a più riprese e ben prima degli scavi degli anni Sessanta del secolo scorso resti di sepolture. Gli scavi dell’Università di Trieste del 1960-61 furono preceduti da un sondaggio effettuato dal padre ortodosso ucraino Timotheos nel 1950. Egli mise in luce un lacerto di pavimento musivo assai rovinato (vedi RA 6133), oltre a strutture murarie, una delle quali di grosso spessore circa 2 m a est dal muro perimetrale orientale della chiesetta attuale fu messa in relazione con il mosaico; inoltre, due tombe ad inumazione sovrapposte l’una all’altra. Il mosaico venne alla luce a soli 20 cm di profondità. Le indagini più ampie del Mirabella Roberti (anni Sessanta del secolo XX) rimisero in luce questo lacerto, costituito da un campo di esagoni ed ottagoni sull'asse est-ovest, con esagoni allungati negli spazi di risulta; due file di tessere nere immettono nella fascia marginale a tessere bianche. Dei muri perimetrali furono messi in luce quello orientale, largo 0,65 m e interrotto verso sud, e quello settentrionale, su cui insiste il perimetrale nord dell'attuale chiesa. Il mosaico fu strappato e attualmente si trova affisso alla parete meridionale della chiesa di San Proto. Lo scavo eseguito invece a ridosso dell'angolo sud-occidentale dell'attuale chiesetta e all'interno della medesima, individuò i resti di una piccola costruzione a pianta rettangolare (m 4 x 6,3), dotata di un pavimento musivo posto alla profondità di -0,8 m dal piano campagna. Oltre la fascia marginale bianca, delimitata da due file di tessere nere, un campo con “ottagoni figurati” costituiti da esagoni allungati con un rombo centrale, e alternati a quadrati e rettangoli: all’interno vi sono motivi floreali cruciformi in tessere nere, rosse e rosa. Nei semiottagoni lungo il lato occidentale trovavano posto dei pesci affrontati; lungo i lati settentrionale, meridionale e orientale dei trapezi con foglie lanceolate. Nella fascia marginale occidentale rimanevano, inoltre, i resti di una tabula ansata, il cui cartiglio, forse contenente un'iscrizione, fu eraso accuratamente in un secondo momento. Ad una fase intermedia tra le due sopra descritte venne attribuita la fondazione di un muro, messo in luce a 0,38 m dal mosaico rinvenuto da Timotheos e parallelo al perimetrale est dell'edificio attuale, che in parte gli si sovrappone. Non sono stati riconosciuti resti della pavimentazione originaria in fase con questo. Le indagini effettuate nel 2009-2010 hanno consentito di individuare una serie di piani pavimentali relativi all'edificio di culto bassomedievale, in relazione al quale sono state evidenziate alcune sepolture prive di corredo, ma dotate solo di elementi legati al vestiario.

Stando alle notizie del Gregorutti e ai dati di scavo, sembra accertato che l’edificio di culto legato alla memoria di San Proto si sia impiantato sul sito di una necropoli. La preesistenza di quest’ultima è testimoniata dal ritrovamento di una tomba ad incinerazione, riferibile genericamente alla prima età imperiale, immediatamente a nord della strada che fiancheggia l’attuale chiesetta di San Proto. È assai probabile che già in questa fase l’area funeraria si estendesse anche a sud della strada stessa, nel sito in cui verrà costruita l’aula martiriale. Quasi certamente posteriore al primo edificio di culto sembra essere, invece, la tomba in anfora di un bambino. L’edificio di culto, in cui si è identificata l’aula-memoria di San Proto, eretta sul luogo di sepoltura del pedagogo, presenta tre fasi edilizie distinte. La prima, riferibile alla metà del IV sec. d.C. sulla base della decorazione musiva, è costituita da una piccola cella di 4 x 6,3, con ingresso da nord e probabile portico antistante; l’opera muraria rinvenuta lungo il muro perimetrale sud fu interpretata come possibile basamento per il sarcofago di Crisogono o di Proto. La distruzione sembra avvenire deliberatamente allo scopo di costruire un edificio di dimensioni maggiori; a tale evento si deve probabilmente ricondurre l’accurata e pietosa erasione dell’iscrizione musiva inserita nella tabula ansata presso l’ingresso. Del primo ingrandimento non abbiamo termini cronologici di riferimento. La terza fase, invece, con un ulteriore ampliamento verso est, viene collocata alla fine del V sec. d.C. o poco più tardi sulla base di valutazioni stilistiche dei lacerti musivi conservati: il lacerto musivo conservato dovrebbe far parte della campata destra. Le dimensioni dell’edificio non sono precisabili, ma l’aula doveva raggiungere almeno gli 8 x 14 m. L’utilizzo funerario dell’area circostante l’aula è evidenziato dalla presenza di sepolture che tagliano il mosaico dell’aula primitiva. Necropoli: dal I sec. d.C. in poi. Aula martiriale: prima fase metà IV sec. d.C.; seconda fase: datazione sconosciuta; terza fase: fine V sec. d.C.-VI sec. d.C. Le indagini effettuate nel 2009-2010 hanno confermato che la basilica paleocristiana rimase in vita fino al VI secolo e che la struttura oggi visibile (XVI sec. d.C.) venne eretta su un edificio precedente, bassomedievale (XIII secolo?).

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BIBLIOGRAFIA

Borzacconi A., La chiesa medievale di San Proto, in Il paese ed il territorio di San Canzian d'Isonzo nel Medioevo, Atti della Giornata di Studi Sancanzianesi, 14 maggio 2011, Udine 2012

Gargiulo A., Reperti archeologici legati alla chiesetta di San Proto, in La chiesetta di San Proto a San Canzian d'Isonzo: un tesoro ancora da scoprire, Udine 2010

Selleri C., Gli edifici di culto a San Canzian d'Isonzo, in La chiesetta di San Proto a San Canzian d'Isonzo: un tesoro ancora da scoprire, Udine 2010

Tiussi C., Ricerche archeologiche e topografiche nel comune di San Canzian d'Isonzo, Università degli Studi di Trieste, 2005-2006

Tavano S., Architetture e mosaici paleocristiani a San Canzian d'Isonzo, in I Santi Canziani nel XVII centenario del loro martirio. Atti del convegno Internazionale di Studi (Pieris 19.10.2003, San Canzian d’Isonzo – Škocjan ob Soči, 8.5.2004), Ronchi dei Legionari (GO) 2005

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