Il sito è costituito da un riparo sotto-roccia orientato verso E, che si affaccia sulla depressione carsica omonima, caratterizzata da depositi terrazzati che si raccordano con quello antistante la grotta. L'insediamento fu scoperto in seguito a sondaggi effettuati nel 2001 e nel 2002, seguiti da uno scavo estensivo nel 2005, indagini che hanno messo in luce una frequentazione attribuita all'Epigravettiano. Il livello epigravettiano (US 4 e unità correlate) si estende per circa 15 mq, ha uno spessore di circa 10 cm e comprende alcune strutture di combustione (US 13 e US 12); la distribuzione dei reperti ha permesso di individuare un'area di attività antropica attorno ad un masso situato nell'area di ingresso della cavità.
I dati emersi dalle ricerche indicano che la grotta costituiva un accampamento specializzato nella predazione della marmotta ed occupato, forse in maniera intermittente, alla fine del Paleolitico superiore.
Small specialized, Small specialized hunting sites and their role in Epigravettian subsistence strategies. A case study in Northern Italy, in Hunting Camps in Prehistory. Current Archaeological Approaches. Proceedings of the International Symposium, May 13-15 2009, Palethnology, Toulouse 2011, 3
Grotta Clusantin, Grotta del Clusantin, un sito inusuale nel sistema insediativo epigravettiano delle Alpi italiane, in Il Tardiglaciale in Italia. Lavori in corso, "British Archaeological Reports, International Series", Oxford 2008, 1859
Deux clavicules, Deux clavicules de marmotte epigravettiennes incisée provenant des Grottes Verdi de Pradis (Alpes italiennes), in Paléo, 2011, 22