in basso a destra sotto il campo figurato: Raimondo Faucci dis. e inc. 1772.
in basso al centro: Quadro di Francesco Vanni alto palmi 18. largo plmi 10. e once 8. esistente nella Chiesa dei Padri di S. Domenico di Siena./ Si vendano nella Stamperia di Francesco Rossi in Siena.
in basso al centro sotto il campo figurato: Dato il sacco, e incendiata dai Tartari la Città di Chiovia, ed avvisato di ciò S. Giacinto Domen.no mentre/ terminava la S.Messa, preso da una mano il S.S., e dall'altra la Statua della Vergine, e fuggendo così in/ mezzo a Barbari sen.a offesa passò il Fiume Boristene co suoi Religiosi stesa avendo la sua cappa come nave.
Giacinto (1185-1275), di origine polacca, si chiamava in realtà Jacko; canonico di Cracovia, venne in seguito ordinato predicatore dallo stesso san Domenico nel corso di un soggiorno in Italia, e quindi mandato nei paesi d'origine con il compito di propagare la diffusione dell'ordine e di evangelizzare i pagani di Prussia. Presente a Parigi nel 1228 per il capitolo generale, Giacinto probabilmente ricevette l'incarico di evangelizzare Kiev, città cui si fa riferimento nell'iscrizione (Chiovia). Già durante la sua esistenza fu considerato un taumaturgo e autore di alcuni miracoli, di cui il più noto è quello qui raffigurato, la traversata della Vistola in piena, sulla sua cappa distesa, insieme a tre confratelli. Clemente VIII lo proclamò santo il 17 aprile 1594, e le raffigurazioni di san Giacinto in ambito italiano prendono questa data come termine post quem. Dal punto di vista iconografico il santo è contraddistinto dal saio dell'ordine e spesso reca in una mano l'ostensorio e nell'altra una statua della Madonna.