Francesco Dall'Ongaro (Mansuè di Oderzo/ Treviso 1808 - Napoli 1873) fu poeta, novelliere, drammaturgo: dal 1820 visse a Venezia dove frequentò il Seminario, per trasferirsi nel 1828 in quello di Padova, dove studiò tre anni. Ma la crescente insofferenza verso la vocazione di sacerdote lo spinse verso altre strade: trasferitosi a Trieste, divenne collaboratore della rivista "La Favilla", diretta da G. Orlandini, e dal 1838 ne fu direttore e comproprietario con Pacifico Valussi. Nella città giuliana rimase fino al 1847 quando, espulso, si trasferì prima in Toscana, e poi a Roma. Fu profondamente pervaso dagli ideali risorgimentali, e teso alla comprensione della realtà popolare e alla promozione di una letteratura che si confrontasse con essa. La sua produzione lirica comprende le ballate, gli inni, le odi alla guerra e gli stornelli, che rientrano nella tradizione della poesia romantica. Anche il volume de "La memoria. Nuove ballate" fa parte di questo genere: stampato nel 1844 a Venezia dalla Tipografia Merlo (ma come afferma Parenti (1962) apparso nel febbraio 1845) è decorato da sei litografie stampate dalla Litografia Kier di Venezia su disegno di Leopoldina Borzino Zanetti raffiguranti vedute e scorci di Trieste e dintorni (Torre della Madonna del Mare, Arco di Riccardo, Vetta del Monte spaccato, Tiglio di Roiano, Cenobio di Grignano e Croce di San Bartolomeo). L'esemplare conservato in Biblioteca Civica (R.P. 3-1329) presenta solo due litografie su sei, e cioè la Vetta del Monte spaccato e la Croce di San Bartolomeo (cfr. schede S 4119, 4229). In antiporta il libro presenta una litografia raffigurante una "Giovane donna che legge", stampata sempre dalla Litografia Kier su disegno di Antonio Zona che fu influenzato da Francesco Hayez nella scelta dei soggetti storici e in seguito, trasferitosi a Roma, si dedicò alla ritrattistica, orientata verso la corrente verista rivista in chiave tardoromantica, come dimostra il ritratto che fa da antiporta al libro di Dall'Ongaro, che non viene qui catalogato perchè esula dall'iconografia triestina. Una descrizione del libro si trova in Parenti (1962).
De Farolfi F., Catalogo delle stampe triestine dal XVII al XIX secolo, Trieste 1994
Seri A., Trieste nelle sue stampe, Trieste 1979
Parenti M., Rarità bibliografiche dell'Ottocento. Materiali e pretesti per una storia della tipografia italiana nel secolo decimonono, Firenze 1962, VII-8