Le stazioni della Via Crucis incise dal Leonardis riproducono come soggetto i dipinti realizzati da Giandomenico Tiepolo per l'Oratorio del Crocifisso, annesso alla chiesa veneziana di S. Polo, fra il 1747 e il 1748, ma probabilmente la fonte diretta fu la serie incisa da Tiepolo stesso nel 1748. Le stampe corredavano un libricino di devozione che, prendendo spunto dai dipinti dell'Oratorio, costituiva una meditazione sulla Via Crucis, della quale nel 1731 papa Clemente XII aveva fissato il numero esatto delle stazioni, che dovevano essere 14. Tale opuscolo comprende quaranta pagine, con delle meditazioni che accompagnano le tavole, due antiporte e un frontespizio; non è datato, ma il Rossitti propone di assegnare l'opera al 1780 (1981, p. 46). Benché sia firmata sono la prima tavola, la serie viene concordemente attribuita in toto al Leonardis, al quale De Grassi propone di attribuire anche le spese editoriali (Succi, 1983, pp 216-217; De Grassi, 1990, p. 87; Giacomo Leonardis, 2002, pp. 31, 92).
Menis G.C., Castello di Buja, Cassacco (UD) 1984
Pee H., Johann Heinrich Schönfeld. Die Gemälde, Berlin 1971
Cossar R.M., Gorizia d'altri tempi, Gorizia 1934
Menis P., La Pieve di Buja: notizie storiche, Gemona del Friuli (UD) 1930