Studiando l'antico, dipinto, Schott Sbisà Mirella, XX/ XXI

Oggetto
dipinto
Soggetto
natura morta
Autore
Schott Sbisà Mirella (1921/ 2015)
Cronologia
1949 post - 2015 ante
Misure
cm - altezza 50, larghezza 70
Codice scheda
OA_135675
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Sistema museale dell'ateneo di Trieste. Donazioni Centenario
Iscrizioni

Il dipinto raffigura una natura morta con oggetti di studio disposti su una superficie piana. Al centro del dipinto si trova una testa classica, a sinistra della quale sono posizionati dei libri con copertine di colore rosso e verde. Un contenitore verde, collocato sulla destra, raccoglie diverse carte e fogli disposti in modo disordinato. In primissimo piano sono presenti ulteriori fogli di carta sovrapposti e un biglietto.

L’opera riflette la profonda ammirazione dell'artista per il passato e la sua abilità nel coniugare tradizione e tecnica pittorica moderna. La composizione bilanciata e l'uso sapiente della luce conferiscono al dipinto una dimensione di tranquillità e introspezione. Schott Sbisà utilizza una palette cromatica che armonizza toni caldi e freddi ed enfatizza la texture dei materiali antichi e l'atmosfera contemplativa della scena. Il soggetto della natura morta permette all'artista di esplorare temi come il passare del tempo, la caducità della vita e la bellezza nascosta nelle cose semplici. Ogni elemento del dipinto è trattato con la stessa cura e attenzione, sottolineando l'importanza di ogni singolo componente nella composizione complessiva. Il dipinto non è solo un tributo all'arte classica, ma anche un invito a riflettere sull'importanza del patrimonio culturale e della conoscenza storica. Questa è un'opera che celebra la bellezza e la rilevanza del passato, mettendo in luce la continua interazione tra l'arte e la storia; la tela rimane una testimonianza della capacità dell'artista di evocare emozioni profonde attraverso il suo impegno nella rappresentazione accurata e sensibile di soggetti classici. Mirella Schott è stata una figura di spicco nell'arte triestina del XX secolo, nota anche per la sua collaborazione con il marito artista Carlo Sbisà. La sua produzione artistica spazia dalla pittura alla ceramica, con una predilezione per la rappresentazione di soggetti naturalistici e scene di vita quotidiana. La tela è stata esposta alla mostra “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”, allestita al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto di Trieste, ed è pervenuta nelle collezioni dell’Ateneo triestino grazie alla donazione di Marina Sbisà nell’importante occasione del Centenario dell’Istituzione.