Il Culto degli Eroi: il cimitero-monumento del Sacrario

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Il Culto degli Eroi: il cimitero-monumento del Sacrario Militare di Redipuglia

Considerato il più grande ossario italiano e tra i maggiori d’Europa dal momento che oltre centomila soldati italiani riposano al di sotto di blocchi calcarei e lastre metalliche, il Sacrario Militare di Redipuglia è parte di un imponente programma di monumentalizzazione dei luoghi di guerra, il Piano Faracovi, varato nel ventennio fascista. Sin dal primo dopoguerra, infatti, era sorta la volontà in molti Paesi europei di commemorare adeguatamente i propri caduti. Lungo il fronte dell’Isonzo i numerosi piccoli campisanti improvvisati al margine dei luoghi di battaglia furono dismessi e le salme dei caduti traslate presso il “Cimitero degli Invitti” sul Colle di Sant'Elia. Sebbene questo sito ospitasse oltre trentamila corpi, le sue sepolture individuate da cimeli di guerra non contribuivano ad esaltare il senso di sacrificio ed il valor militare dei giovani caduti: il camposanto, dunque, non incontrava il favore del governo fascista. Tali ragioni, complici anche alcuni dissesti del colle, in corso d’opera costrinsero a cambiare il luogo di costruzione i due progettisti milanesi Giovanni Greppi e Giannino Castiglioni, che per la realizzazione del monumentale Sacrario ripiegarono sull’antistante versante del Monte Sei Busi, inaugurato nel settembre del 1938: sul fianco dell’altura si adagiano ventidue gradoni in bianca pietra carsica, ove sono contenuti i resti delle salme di quarantamila soldati noti, i cui nomi (o, spesso, le sole iniziali) sono riportati su targhe bronzee; sulla sommità del colle, in prossimità delle tre croci e della cappella votiva trovano invece riposo i sessantamila caduti di cui si è perduta l’identità. Perfettamente rispondente ai requisiti di “Individualità” - ognuno dei soldati noti ha un proprio loculo, di “Perpetuità” - la solidità dei materiali impiegati vuole simboleggiare la memoria eterna degli eroi di guerra e di “Monumentalità” - l’ossario appare severo e solenne e le grandi dimensioni risultano ulteriormente accentuate dallo stratagemma ottico di “rastremare” i gradoni verso la sommità, il Sacrario Militare di Redipuglia conserva a distanza di numerosi decenni dalla sua realizzazione la propria maestosità, infondendo nel visitatore contemporaneo il sentimento di rispetto che dovevano aver avvertito anche i primi “pellegrini”, famigliari dei caduti o persone che avevano vissuto in prima persona il conflitto bellico. I restauri eseguiti nel 2021 hanno ridato vigore a materiali e cromie, accentuando la dicotomia bianco-nero ottenuta dall’accostamento dei blocchi lapidei con gli elementi bronzei e l’effetto chiaroscurale delle ombre della scalea e delle fasce marcapiano con la scritta in rilievo “PRESENTE”. 

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