Stazione ferroviaria di San Giovanni al Natisone – Giardino e Parco di Villa Romano (Case) – Giardino e Roseto dell’Abbazia di Rosazzo (Rosazzo) – Parco del Castello di Buttrio (Buttrio) – Giardino e Parco di Villa Piccoli Martinengo (Soleschiano) – Stazione ferroviaria di San Giovanni al Natisone
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altimetrie
Itinerario con impegnativi saliscendi (in particolar modo quella che da Case conduce a Rosazzo), che ha come punto di partenza e arrivo la stazione di San Giovanni al Natisone. Fino a Buttrio ci si muove prevalentemente lungo i tracciati della Ciclovia Pedemontana e del Collio (FVG 3) e lungo l’Itinerario Turistico di Rosazzo.
FONDO STRADALE: asfalto, sterrato
CIRCUITO: 33,2 km
Arrivati in stazione a S. Giovanni al Natisone imbocchiamo via Percoto e, allo stop, proseguiamo dritti fino all’incrocio successivo, dove svoltiamo a DX iniziando a pedalare su via dell’Asilo. Da qui fino a Case seguiremo la Ciclovia Pedemontana e del Collio (FVG 3), nonché l’Itinerario Turistico di Rosazzo (ITR).
Percorsi 600 m giriamo a DX nella ciclo-pedonale indicata dagli appositi cartelli marroni. Si attraversa la strada continuando dritti su via del Collio e sulla DX riprendiamo la pista al termine della quale svoltiamo a DX su un’altra ciclabile. Dopo mezzo chilometro ci ritroviamo su via Abbazia dove manteniamo la DX.
Percorsi 300 m giungiamo a Villa Romano. Protetto dal muro di cinta il giardino accoglie i visitatori all’interno del contesto che fu una residenza nobiliare con vaste proprietà agricole. Reperti e altre testimonianze del passato convivono accanto a opere contemporanee.
Percorriamo a ritroso di 200 m la strada da cui siamo arrivati e svoltiamo a SX in via del Sole. La strada presenta una salita impegnativa e passa in mezzo ai vigneti, conducendo a Rosazzo. Giriamo a DX sulla SP 109 sino ad arrivare al piazzale antistante l’Abbazia di Rosazzo, luogo di bellezza, di silenzio e di emozione. Il complesso storico risalente all’XI secolo, sorge su un colle aprendosi verso un panorama di vigneti, colline e terrazze verdi esposte al sole. Il complesso abbaziale racchiude entro e fuori le mura di cinta un roseto particolarmente suggestivo, composto da numerose specie antiche e moderne.
Torniamo indietro sulla SP 109 che scendendo ci conduce ad Oleis e, da qui sino a Leproso, seguiamo i tracciati della Ciclovia FVG 3. All’incrocio svoltiamo a DX seguendo le indicazioni per Cividale e poi subito a SX in via dei Gelsi. All’intersezione con la SP 19 attraversiamo la strada per immetterci nella strada bianca che troviamo di fronte (quella più a DX). Procediamo dritti per 1 km e al bivio manteniamo prima la DX e poi subito dopo la SX. Arrivati in via Leproso giriamo a SX e superiamo il ponte sul fiume Natisone entrando ad Orsaria.
Poco prima della rotatoria, si svolta a SX in via Municipio Vecchio, seguendo i cartelli marroni dell’Itinerario Turistico di Rosazzo, che ci guideranno sino Buttrio.
Passiamo davanti la Chiesa di San Ulderico Vescovo e proseguiamo dritti per via Selva. Dopo 2,6 km imbocchiamo il percorso ciclo-pedonale sterrato alla nostra DX che passa in mezzo ai vigneti. Percorsi 600 m curviamo a SX seguendo l’andamento della strada e dopo 400 m arriviamo ad un crocevia dove svoltiamo a DX e, subito dopo, a SX.
Siamo su via Rieppi, che continua su via Morpurgo e dopo un paio di chilometri troviamo alla nostra DX l’ingresso al Castello di Buttrio. Si tratta di un complesso di edifici storici di varie epoche, dal medio Evo al Settecento, incastonato in una posizione naturale invidiabile, con un panorama a 360° dalla laguna alle montagne. L’ampio parco vede innanzitutto un viale di nodosi carpini bianchi scendere verso una zona sottostante, tra grandi esemplari d i tasso, querce, pini marittimi, che sovrastano prati verdissimi e boscaglie di acero campestre, acacie, con esotici nespoli e magnolie a punteggiare la vegetazione.
Usciti dal castello continuiamo nella direzione da cui siamo giunti e, dopo un centinaio di metri, troviamo Villa di Toppo Florio con il suo parco. In quest’ultimo archeologia e botanica convivono fin dal Settecento: reperti aquileiesi sono collocati in angoli suggestivi tra alberi di pregio. Per ulteriori informazioni si rimanda a La Verde Bellezza. Guida ai parchi e ai giardini storici pubblici del Friuli Venezia Giulia.
La villa ospita inoltre il Museo della Civiltà del Vino. L’esposizione racconta le varie fasi del ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione alla vinificazione, dal commercio alla degustazione, fino alle attività artigianali connesse.
Continuiamo la discesa su via Morpurgo abbandonando l’Itinerario Turistico di Rosazzo e all’incrocio si svolta a SX in via Manzano. Seguiamo la strada per 4 km, per poi girare a DX in via Libertà. Al termine della strada manteniamo la DX dirigendoci verso la stazione dei treni di Manzano. In prossimità del sottopassaggio, come suggerito dai cartelli, procediamo sul marciapiede con bici alla mano.
Riprendiamo a pedalare raggiungendo una grande rotatoria dove dobbiamo prendere la seconda uscita, per questo passaggio si consiglia di attraversare sulle strisce che troviamo dopo il sottopassaggio e procedere a piedi sino a trovare l’attraversamento ciclabile che consente di bypassare il grande incrocio.
Facendo attenzione ci immettiamo in carreggiata e, dopo 800 m, svoltiamo a SX in via Leonardo (indicazioni per Soleschiano). Passiamo sotto il cavalcavia ed entriamo a San Lorenzo, la strada curva a DX e continuiamo dritti su via Percoto.
Dopo 800 m, alla nostra DX, si erge Villa Piccoli Martinengo. L’impostazione del parco attorno alla villa padronale fu curata dalla proprietaria, la contessa Giulia Piccoli, con l’aiuto del poeta veronese lppolito Pindemonte, che fu tra i primi nel Veneto a interessarsi dello stile informale dei giardini inglesi.
In seguito alla morte prematura della contessa nel 1815, l’ideazione fu ripresa dal figlio Ascanio (1793-1877), autore di progetti giardinistici a Roma (poi rimaneggiati) quali la passeggiata di San Pietro in Montorio, i giardini a fianco del Campidoglio e del Pincio.
Percorriamo a ritroso la strada da cui siamo arrivati entrando a San Lorenzo. Passata la chiesa svoltiamo a DX in via della Muraglia e poi subito a SX in via delle Acacie. Dopo 1 km, al bivio, manteniamo la SX, arrivando all’incrocio dove giriamo a SX e poi a DX raggiungendo un edificio ad angolo.
Alla nostra SX troviamo una sterrata dove ci immettiamo, la strada viene interrotta dopo 400 m dalla SR 56. Attraversiamo proseguendo dritti e passando sotto la linea ferroviaria. Pedaliamo per mezzo chilometro e al termine della via giriamo prima a SX e poi a DX.
Oltrepassiamo il ponte sul Natisone avvalendoci della ciclo-pedonale alla nostra DX e, al grande incrocio, manteniamo la DX e pedaliamo per 1 km lungo la SP 29, per poi imboccare via dell’Asilo alla nostra DX.
Ci ritroviamo sulla strada fatta all’inizio che seguiamo per arrivare a destinazione: da qui prendiamo via Percoto alla nostra SX e facciamo rientro in stazione a San Giovanni al Natisone.
Allegati
- Itinerario GPX (55 KB, gpx)
- Itinerario KML (14 KB, kml)