Itinerario 1

22 Febbraio 2023

Itinerario 1

1. Da Casarsa della Delizia a Cordovado tra parchi, giardini e letteratura

 

Stazione ferroviaria di Casarsa della Delizia – San Vito al Tagliamento (Giardino e Parco di Palazzo Altan Rota, Giardino e Parco di Palazzo Tullio Altan) – Sesto al Reghena (Giardino di Palazzo Burovich) – Stazione ferroviaria di Cordovado.

 

itinerario 1 mappa

Mappa

 

Itinerario 1 Altimetrie

Altimetrie

 

Percorso unidirezionale che prevede l’uso del treno: si parte dalla stazione ferroviaria di Casarsa della Delizia e si giunge a quella di Cordovado.

 

FONDO STRADALE: asfalto e sterrato
ANDATA: 25,4 km
RITORNO: in treno

 

Si arriva a Casarsa della Delizia, famosa per la sua Sagra del Vino e per essere stata negli anni Quaranta il paese adottivo di Pasolini, che si fece promotore della lingua friulana. Usciti dalla stazione ferroviaria ci si trova in piazza IV Novembre, si prosegue dritti e alla rotatoria si prende la prima uscita svoltando in via Pasolini. Dopo 150 m, facendo attenzione, si gira a DX in viale Udine (SS 13). Si pedala per qualche metro sulla carreggiata in promiscuità con i veicoli, finché non si trova la pista ciclabile. Si svolta a DX in via Aguzze che si percorre sino alla fine, a questo punto si curva a SX in via Armentarezze e dopo 150 m a DX in via Spinis.
Dopo 1,1 km si gira a DX per arrivare in località Versutta.

Qui Pasolini sfollò con la madre per evitare i bombardamenti che colpivano Casarsa durante la Seconda Guerra Mondiale. Si passa davanti alla fontana cantata in una sua poesia (“Fontana di aga dal me paîs, a no è aga pì fres-cia che tal me paîs, fontana di rùstic amòur”) e alla Chiesa di Sant’Antonio Abate. Secondo la memoria popolare, Pier Paolo Pasolini si attivò per il recupero dei suoi affreschi. In questa località egli fondò l’Academiuta di lenga furlana proponendo la valorizzazione del friulano, con l’intento di conferire dignità linguistica e letteraria a una tradizione vernacolare esclusivamente orale.
Oltrepassata Versutta si arriva in via Villa, a S. Giovanni di Casarsa. Qui si curva a DX e all’altezza della Chiesa di S. Giovanni Battista si svolta a SX in via Runcis.
Prima della chiesa si trova la Loggia Comunale dove il giovane Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici.
Si pedala seguendo la strada per circa mezzo chilometro e si svolta a SX in via De Giusti. All’incrocio con via Tofane si continua su via De Giusti (tratto di strada bianca) e al bivio si mantiene la SX. Alla fine della strada bianca si curva a DX. Ci si ritrova in via S. Carlo e si continua su via S. Giovanni, dove si pedala lungo una pista ciclabile. Facendo attenzione si continua dritti oltrepassando due rotatorie. Si gira a SX in via Molino e si segue l’andamento della strada che curva a DX e diventa via Prodolone. Nelle immediate vicinanze si trova il Mulino di Prodolone, uno dei più antichi del Friuli Venezia Giulia.
Dopo circa 1 km, allo stop, si gira a SX e alla rotatoria si prosegue dritti prendendo la seconda uscita. Si pedala lungo via Pordenone, si passa davanti alla Chiesetta di S. Rocco e si prosegue su via Falcon Vial. Dopo la curva, all’incrocio, si mantiene la SX imboccando via Amalteo e si pedala fino a giungere in piazza del Popolo, nel cuore medievale di San Vito al Tagliamento.
Alla nostra SX troviamo il Giardino e il Parco di Palazzo Altan Rota de Conturbia, oggi sede municipale. Il giardino all’italiana occupa un’area intra moenia del centro storico. Il parco, contiguo, presenta alcuni eccezionali monumenti arborei.
Sulla stessa piazza si affaccia il Duomo, sorto nella metà del ‘700 sulle fondamenta di una chiesa quattrocentesca per volontà e impegno del patriarca Daniele Delfino. Si svolta a DX in via Altan e alla fine della strada, sulla SX, si trova il Palazzo Tullio Altan, sede del Museo provinciale della vita contadina “Diogene Penzi” con il suo giardino e il suo parco. Il primo è un gioiello d’arte giardinistica recuperato grazie a un attento restauro, mentre il secondo è un parco di tipo romantico, che si trova oltre il muro a emiciclo e presenta una collezione di rose d’epoca.
Continuando su via Altan si passa Torre Grimana Savorgnana, una delle porte di accesso a S. Vito. Facendo attenzione si attraversa la rotatoria, immettendosi in via Savorgnano, che diventa via S. Vito e via S. Rocco (pista ciclabile). Dopo un paio di chilometri la strada curva a DX, si attraversa piazzale del Tiglio (Savorgnano) e si svolta a DX in viale di Mezzo. Al bivio si mantiene la DX restando su viale di Mezzo e proseguendo su una strada sterrata, che si percorre per 1,3 km.
Alla biforcazione si mantiene la SX e proseguendo per un paio di chilometri si arriva a Melmosa Alta. Si svolta a SX in via Verdi e si segue l’andamento della strada che curva a DX. Si percorre la strada fino alla fine, giungendo a Sesto al Reghena, uno splendido esempio di borgo medievale che fa parte di uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Si gira a SX in via Di Bondone, si oltrepassa il fiume Reghena fino ad arrivare a Piazza Cardinale Barbo e a piazza del Castello dove si trova il giardino di Palazzo Burovich: un piccolo giardino all’italiana dove rose e altre piante assicurano una fioritura prolungata. Nelle immediate vicinanze si trova l’Abbazia di S. Maria in Sylvis. A questo punto per raggiungere la stazione di Cordovado si consiglia di pedalare lungo via Roma e curvare a SX in via Zanardini (pista ciclabile). Percorrendo la pista si attraversa la rotatoria e si prosegue su via Levada (SP 16). Ci si trova sulla sede ciclabile (composta a tratti da strada bianca), si svolta a SX in via Piave e poi a DX in una strada sterrata che si percorre per circa due chilometri. Si attraversa via Borgo di Sotto e si continua su via Stalis.
Attraversato il ponte sul fiume si curva a DX e dopo un centinaio di metri ci si imbatte nei Molini di Stalis che si trovano sul fiume Lemene, nei pressi di un antico guado.

Si procede sulla strada sterrata per circa 1 km e allo stop si gira a DX. Ci si trova a Venchiaredo. Per chi avesse piacere, si può fare una piccola deviazione per visitare il sito della Fontana di Venchiaredo, cantata da Ippolito Nievo ne Le confessioni d’un italiano e poi da Pier Paolo Pasolini: “Limpida fontana di Venchiaredo,/acque modeste, tenerissimi legni,/ oggi a vent’anni, io vi vedo, ed ascolto/ col vecchio murmure indifferente…”.

Oltrepassato il passaggio a livello si svolta a SX in via Stazione sino a arrivare alla stazione di Cordovado Sesto.
Cordovado è un antico borgo medievale con un nucleo storico ben conservato: il castello, l’area dell’antica pieve di Sant’ Andrea e la zona del seicentesco Santuario della Madonna e convento dei padri domenicani, collegano il borgo più antico al “Borgo Nuovo” sorto in epoca rinascimentale.

 

Allegati
Itinerario GPX (40 KB, gpx)
Itinerario KML (10 KB, kml)

 

Allegati