Da Pinzano a Casarsa, passando per la città dei Mosaici e per il borgo di Valvasone

09 Gennaio 2024

Da Pinzano a Casarsa, passando per la città dei Mosaici e per il borgo di Valvasone

itinerario 6 ville

Stazione ferroviaria di Pinzano al Tagliamento – Villa Savorgnan (Lestans) – Villa Spilimbergo Maniago Attimis Furlan (Cosa) – Villa Della Donna Stoinoff (Valvasone) – Stazione ferroviaria di Casarsa della Delizia

 

Mappa itinerario 6 ville

mappa                                                                                               

 

Altimetrie Itinerario Pinzano Casarsa

altimetrie  

 

 

Percorso unidirezionale che prevede l’uso del treno: si parte dalla stazione di Pinzano e, sfruttando la Ciclovia FVG 3, si raggiunge Lestans. Si scende verso Cosa seguendo le direttrici della Ciclovia FVG 6, che attualmente non risulta tabellata, e si raggiunge la stazione di Casarsa.

 

 

FONDO STRADALE: asfalto, pavé
ANDATA: 37,1 km
RITORNO: 
in treno

 

 

Partiamo dalla stazione di Pinzano e cominciamo a seguire la Ciclovia Pedemontana e del Collio (FVG 3). Prendiamo la strada alla nostra SX (in salita) e, poco dopo, seguendo la segnaletica della ciclovia (cartelli marroni), svoltiamo in una viuzza a SX. Dopo 300 m manteniamo la SX e raggiungiamo il cimitero di Pinzano. Attraversiamo il parcheggio e ci immettiamo nella stradina che costeggia le mura del camposanto. Pedaliamo sino a raggiungere la SP 1 e, facendo attenzione, svoltiamo a SX.

Dopo 1 km un cartello indica che stiamo entrando a Valeriano, lo oltrepassiamo e svoltiamo nella prima strada a DX (via Sottoplovia). Allo stop giriamo prima a SX e poi a DX sempre guidati dai cartelli marroni. Alla fine della strada manteniamo la DX per percorrere nuovamente la SP 1 e dopo 300 m imbocchiamo una stradina alla nostra DX. Passiamo vicino al cimitero e al bivio manteniamo la DX e pedaliamo per 1 km. A questo punto imbocchiamo la via alla nostra SX entrando in Borgo Ampiano.

Smettiamo di seguire la FVG 3 e allo stop giriamo a DX. Dopo pochi metri, prima del ponte, possiamo fare una piccola sosta per vedere un mulino risalente al XIV secolo. Si può ammirare una piccola fucina-falegnameria, la sala centrale con macine e mulini a rullo e la sala della pila ad orzo, scoperta grazie ai lavori di ristrutturazione. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell’ecomuseo Lis Aganis.

Attraversiamo il ponte sul torrente Cosa e, dopo mezzo chilometro, siamo a Lestans, in piazza I Maggio, dove si trova Villa Savorgnan. L’imponente costruzione settecentesca, eretta su preesistenze del Cinquecento, viene attribuita al ticinese Domenico Rossi.

Torniamo indietro per la strada da cui siamo giunti e oltrepassiamo nuovamente il ponte. A questo punto seguiamo l’andamento della strada che curva e imbocchiamo la prima strada alla nostra DX che conduce alla SP 1.

Svoltiamo a DX sulla strada provinciale e, dopo 600 m, a SX nella prima strada che incontriamo (via Chiesa). Al termine della via giriamo a DX, poi a SX e poi nuovamente a DX in una strada a senso unico.

Allo stop imbocchiamo la strada alla nostra DX e usciamo da Gaio cominciando a pedalare lungo il tracciato della Ciclovia del Tagliamento (FVG 6) che attualmente risulta non tabellata.

Dopo un paio di chilometri entriamo a Spilimbergo, città d’arte conosciuta a livello internazionale per la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli, fondata nel 1922.

All’incrocio giriamo a SX e poi nella prima strada a DX, arrivando a una rotatoria. A questo punto si consiglia di fare una piccola deviazione per vedere Palazzo degli Spilimbergo di Sopra, ora sede comunale. L’edificio risale al XIV secolo e la sua notorietà si deve al fatto che fu sede dell’Accademia Parteniana tra il 1538 e il 1541, istituzione didattica sostenuta da Adriano di Spilimbergo e diretta da Bernardino.

Alla rotatoria, prendiamo la prima uscita per poi svoltare subito a SX in una ciclo-pedonale. Giunti in una piazzetta scendiamo dalla bici e proseguiamo dritti su via Cisternini, che conduce in piazza Garibaldi. Alla nostra SX troviamo un’area pedonale, si tratta di Corso Roma, asse portante della città storica. Qui tra il XVI e XVIII secolo, le famiglie arricchite costruirono i loro palazzi. Si segnalano, in prossimità della piazza, Palazzo Monaco (XVI secolo), dalla facciata affrescata, con le aperture gotiche, che si congiunge ai resti di Palazzo Cisternini, di cui rimangono solo le colonne con i fregi e le decorazioni.

Imbocchiamo il corso nella direzione opposta, attraversiamo dunque la piazza e proseguiamo per 200 m passando sotto la Torre Est. Riprendiamo a pedalare attraversando la piazza seguendo la segnaletica orizzontale per le biciclette (in giallo) e superiamo la strada continuando dritti sulla SP 23 per poi girare a SX in via Barbeano (a senso unico).

Al bivio manteniamo la DX, pedaliamo fino a una rotatoria e facendo attenzione imbocchiamo la seconda uscita. Pedaliamo per un paio di chilometri e superiamo il ponte sul torrente Cosa. Prendiamo la prima strada a SX, via Gravos, che dopo 300 m curva a DX diventando via Spilimbergo. All’incrocio svoltiamo a SX in via Montello che percorriamo sino alla fine (2,4 km). A questo punto svoltiamo a SX e arriviamo a un semaforo. Attraversiamo l’incrocio proseguendo dritti su via S. Leonardo e dopo 1 km entriamo a Cosa. Passiamo davanti la chiesa di S. Tommaso Apostolo e seguiamo l’andamento della strada che curva a DX. Dopo 300 m, alla nostra DX, troviamo il viale di accesso a Villa Spilimbergo Maniago Attimis Furlan. Il palazzo-forte secentesco fu costruito dai conti di Splilimbergo forse sulle rovine di una preesistente fortificazione di cui si hanno notizie fin dall’anno Mille. Parzialmente distrutto durante la Prima Guerra Mondiale, l’edificio fu rinnovato nelle forme e riccamente decorate all’interno. A lato del viale d’accesso troviamo la cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Continuiamo lungo la strada da cui siamo arrivati e giungiamo a Pozzo. All’altezza della chiesa giriamo a SX. Segnaliamo la presenza del Museo della Civiltà Contadina che conserva oltre un migliaio di oggetti del passato concernenti vari settori della vita contadina e di altre attività del territorio. 

Pedaliamo sino a giungere ad Aurava, all’incrocio giriamo a SX e seguiamo l’andamento sinuoso della strada fino all’intersezione con la SP 1. Facendo attenzione ci immettiamo mantenendo la SX e dopo 1 km svoltiamo a DX seguendo le indicazioni per il centro. Dopo pochi metri troviamo due strade alla nostra SX, imbocchiamo la seconda che ci porta a Arzenutto. Allo stop manteniamo la DX e alla rotatoria scegliamo la seconda uscita. Pedaliamo sulla SP 37 e alla nostra DX possiamo fruire di una ciclo-pedonale lunga 1 km. Al termine della pista continuiamo a spostarci su carreggiata per un centinaio di metri e svoltiamo a SX entrando a Valvasone, un antico borgo che mantiene intatto il suo aspetto medievale costituito da graziose calli e antiche dimore munite di portici.

Imbocchiamo la prima strada alla nostra DX e arriviamo a una rotatoria. Alla nostra SX troviamo Villa Della Donna Stoinoff. Risalente al XVII secolo e in origine rurale, venne riadattata nel XIX secolo. 

Gli interni conservano un’inalterata atmosfera d’inizio Novecento, mentre il giardino all’italiana fu creato da Maria Cerutti Dulio nel 1936, anno in cui furono introdotte le aiuole delimitate da siepi di bosso tuttora esistenti.

Usciti dalla villa imbocchiamo la prima uscita della rotatoria e al bivio manteniamo la DX proseguendo dritti fino al grande incrocio regolato semaforicamente, dove svoltiamo a SX. Ad un certo punto la strada curva a SX e subito dopo giriamo a DX seguendo le indicazioni per Casarsa. 

Seguiamo la strada e dopo un paio di chilometri arriviamo a San Lorenzo, all’altezza di una piazza con fontane e sedute, svoltiamo a SX in via Blata. Pedaliamo per un paio di chilometri, entrando a Casarsa della Delizia, rinomata località per essere stata negli anni Quaranta il paese adottivo di Pasolini e per la sua Sagra del Vino.

Arriviamo a una prima rotatoria e prendiamo la seconda uscita, dopo 150 m ci imbattiamo in un’altra rotatoria e imbocchiamo anche questa vota la seconda uscita (via Castellarin). In fondo alla strada svoltiamo a SX e poi subito a DX raggiungendo un semaforo. Attraversiamo l’incrocio e proseguiamo dritti su via Piave, in fondo alla strada curviamo a SX immettendoci nella ciclabile e proseguiamo dritti fino alla rotatoria, dove imbocchiamo la prima uscita.

Pochi metri e siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Casarsa.

 

 

Allegati

  • Itinerario gpx (57 KB, gpx) 
  • Itinerario kml (15 KB, kml)