12 edifici recuperati con la LR 30/77 art 8

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12 edifici recuperati con la LR 30/77 art 8

Il percorso propone uno sguardo sull’attuale consistenza di 12 edifici danneggiati dal terremoto nel 1976, tra i 1600 schedati dai Gruppi tecnici nominati dalla Regione, a seguito del tragico evento e recuperati secondo l’articolo 8 della Legge Regionale n. 30 del 1977. 
La norma dispone di “recuperare e valorizzare, attraverso la corretta esecuzione delle opere di riparazione e di restauro, i principali valori ambientali, storici, culturali ed etnici connessi con l’architettura locale”. 
L’importanza dell’articolo 8 sta nel riconoscimento e nella salvaguardia di valori espressi nell’edilizia locale, che altrimenti rischiavano di andare persi. Va ricordato che alcune delle architetture salvate attraverso l’attuazione dell’articolo versavano già da parecchi anni in uno stato di notevole degrado, erano dimenticate o pesantemente rimaneggiate sia rispetto alla loro conformazione originaria sia per l’introduzione di materiali nuovi, non sempre compatibili con i precedenti. 
Il lavoro di analisi e progettazione svolto dai tecnici incaricati è stato fondamentale per restituire, almeno in parte, il patrimonio storico-architettonico esistente in Friuli Venezia Giulia al momento del sisma.
Il percorso inizia ai piedi del monte San Simeone, epicentro del sisma, da Alesso frazione del comune di Trasaghis, per proseguire nei territori di Osoppo, Buja, Artegna e terminare a Montenars.

Casa di Via Fiori  ad Alesso di Trasaghis (scheda A2105)

Nell’abitato di Alesso, la casa in Via Fiori al civico n. 5 è un’abitazione del 1600 a pianta rettangolare allungata, caratterizzata dal loggiato al piano superiore e dal sottoportico al piano terra, per questo denominata in friulano “a sotpuarti”; l'edificio è stato ristrutturato nel 1982 demolendo alcune parti perché pregiudicavano il valore ambientale del nucleo storico originario e non consentivano una corretta articolazione degli spazi liberi antistanti al porticato.

Poco distante, a Borgo Oncedis, casa Stupis Neca è anch’essa esempio di  edificio “a sotpuarti” costruita nel 1600. Il complesso originario costituiva l'elemento emergente di uno degli insediamenti di maggiore interesse storico del Borgo, per il resto totalmente distrutto o demolito a seguito degli eventi sismici del 1976.

Casa Stupis Neca a Borgo Oncedis di Trasaghis (scheda A9154)

Nel centro di Osoppo, in via Cerere al civico 1, l’edificio ancora oggi chiamato casa Screm è adibito per metà ad abitazione privata e per metà a biblioteca comunale. Si tratta di un’architettura di pregio molto interessate per i portali in pietra e per il portico nella corte,  costituito da volte a crociera in mattoni, all’interno è conservato il lavandino lapideo originario.

 

Casa Screm a Osoppo (scheda A556)

A borgo di Andreuzza, nel comune di Buja è stato mantenuto un piccolo complesso del 1700, formato da più unità abitative, costruite in periodi diversi. Nella sua interezza è stato ripristinato nel 1982; sul fronte strada si può ammirare il portale in bugnato su cui è scolpita la data 1875.

Borgo Andreuzza a Ontegnano di Buja (schede A9153, A9155, A9156)

 

A Ontegnano di Buja, entrando in un ampio cortile affacciano alcuni edifici, non tutti oggetto dell’articolo8. Possiamo ammirare l’edificio in pietra a vista con portici, all’interno del quale una lastra di pietra riporta lo stemma della famiglia Pezzetta e l’anno 1520. Questa la casa più vecchia del Comune, molto rimaneggiata nel corso dei secoli perché adattatasi al cambiamento delle esigenze dei proprietari. Pesantemente danneggiata dal sisma, è stata ricostruita conservando in ogni sua parte elementi della tradizione friulana.

Case a Ontegnano di Buja (schede A 9160, A 9161)

 

Sulla strada centrale del Comune di Artegna affaccia Casa Iacuzzi, che assieme ad alcuni edifici limitrofi, rappresenta una delle poche testimonianze architettoniche storiche del capoluogo restaurate dopo i danni provocati dal terremoto. È un esempio di architettura locale datato 1700 caratterizzato da diversi elementi tra i quali spiccano i tre portali d’ingresso in pietra, tutti diversi fra loro.

Casa Iacuzzi ad Artegna (scheda A61)

Il percorso si conclude nel borgo Lucardi, nel Comune di Montenars dove troviamo una serie di edifici caratteristici. Il loro ripristino a seguito del terremoto deriva dalla volontà e dalla necessità di salvare nella sua interezza almeno uno degli elementi urbanistici formati da case in linea che caratterizzavano gli insediamenti di questa zona pedemontana. Comprovata all’epoca l'unicità urbanistica e tipologica di tali edifici sono stati accettati, da parte dell'amministrazione, i costi di ripristino che superavano quelli previsti dalla L.R. 30/1977, giustificati dalla gravità dei danni sismici aggravati dall'azione distruttiva degli agenti atmosferici.

Borgo Lucardi a Montenars (schede A9157, A9158, A9159)

Elementi del percorso