Nella bassa pianura pordenonese verso parchi e giardini tra Sacile, Panigai e Pordenone

04 Gennaio 2024

Nella bassa pianura pordenonese verso parchi e giardini tra Sacile, Panigai e Pordenone

18 itinerario verde sorpresa

Stazione ferroviaria di Sacile – Parco di Villa Brandolini d’Adda (Vistorta) – Parco e Giardino di Villa Chiozza Luppis Ricci Luppis (Rivarotta) – Parco di Villa Panigai Ovio (Panigai) – Stazione ferroviaria di Pordenone

 

 

Mappa Sacile panigai

mappa prima parte

 

 

Mappa Panigai Pordenone seconda parte

mappa seconda parte

 

 

SacilePanigai ALTIMETRIE

altimetrie prima parte

 

Panigai pordenone ALTIMETRIE seconda

seconda parte

 

L’itinerario ha come punto di partenza Sacile, scende fino a Panigai e si conclude a Pordenone. Ricalca in parte il Percorso ad anello tra Sacile e Pasiano di Pordenone, per raggiungere quattro Ville Venete e risulta impegnativo per via della sua lunghezza. Per questo motivo è stato suddiviso in due parti: la prima segue in parte il tracciato della Ciclovia del Livenza (FVG 7) giungendo fino a Villa Panigai Ovio, la seconda conduce a Pordenone impiegando soprattutto strade secondarie e la ciclabile di Via Nuova di Corva.

 

FONDO STRADALE: asfalto, sterrato, pavé
ANDATA: 34,9 km (prima parte) + 18 km (seconda parte)
RITORNO: in treno

 

 

Prima parte

Partiti dalla Stazione di Sacile ci troviamo in piazza della Libertà. Si comincia con il girare a DX in via Bertolissi e subito nuovamente a DX in via Topaligo. Al termine della strada incappiamo in una chiesetta e imbocchiamo via Campagnola alla nostra DX. Giunti alla rotatoria si prende la seconda uscita e si comincia a pedalare nella campagna sacilese. Dopo 800 m svoltiamo a SX e alla fine della strada possiamo ammirare alla nostra SX edifici storici di pregio come una torretta e la chiesa della Trasfigurazione, entrambi risalenti al XVII sec.

Manteniamo la DX e poco dopo, possiamo ammirare Villa Brandolini d’Adda, fulcro di un complesso appartenente ad un’azienda agricola che si dedica alla coltivazione della vite. La residenza ottocentesca presenta un ampio area verde che si estende per sette ettari tra laghetti e specie botaniche. La sua forma si deve al paesaggista inglese Russel Page, che nel 1963 lo ideò nelle forme di un grande parco naturalistico.

 

Si torna indietro per la strada da cui si era arrivati e continuiamo dritti su strada Vistorta. Dopo circa 1 km, al bivio, manteniamo la DX proseguendo su strada Campagne. Si arriva a una rotatoria dove, facendo attenzione, imbocchiamo la seconda uscita pedalando su via Cavolano.

Si passa sotto il cavalcavia dell’autostrada e si attraversa il ponte sul fiume Livenza. All’incrocio si gira a DX, si pedala per un paio di chilometri fino ad arrivare a S. Giovanni di Livenza e alla rotatoria si prende la seconda uscita.

Si pedala sulla strada principale per circa 1 km, passando per Brugnera. Allo stop si svolta a SX e continuiamo su via Santissima Trinità, per poi girare a DX, dopo 700 m, in via Giolitti. Arrivati in via Villa Varda si mantiene la DX e si prosegue dritti per 1 km.

A questo punto, per chi volesse si può fare una deviazione e svoltare a Dx nella stradina che conduce al complesso di Villa Varda con il suo parco, che si estende su un ampio territorio di pianura affacciandosi sul Livenza. Edificata nel primo Seicento, come semplice abitazione padronale inserita in un contesto rurale, la villa si trasforma dopo la meta del XIX secolo. La residenza, legata a interessi economici diversificati, diventa sfarzosa, vicina allo stile delle grandi dimore venete e luogo di svago. Per ulteriori informazioni riguardo il parco si rimanda a La Verde Bellezza. Guida ai parchi e ai giardini storici pubblici del Friuli Venezia Giulia.

 

Si continua su via Villa Varda di S. Cassiano per circa 1 km, si passa S. Cassiano di Livenza e, arrivati alla chiesa in piazza Venezia, si svolta a DX e si percorre una strada sterrata. Dopo 300 m la strada curva a SX, mentre noi manteniamo la DX su una sterrata che sale, pedalando per 1,2 km, sino a giungere a una strada asfaltata. Si attraversa proseguendo dritti, si oltrepassa Settimo e si arriva all’incrocio con la SP 50, dove si gira a DX. Per questo passaggio si consiglia di servirsi della ciclo-pedonale vicino al parcheggio della farmacia.

Seguiamo l’andamento della pista che passa sotto un cavalcavia e conduce in via Roma. Qui si mantiene la DX entrando a Portobuffolè, la strada curva e si pedala fino all’incrocio. Si svolta a SX in via Provinciale e, alla fine della strada asfaltata, nuovamente a SX nella sterrata che costeggia il Livenza. Al termine della strada bianca si gira a DX in via Ronche e, dopo il cartello che indica l’ingresso a Ghirano, svoltiamo nuovamente a DX in una sterrata e ne seguiamo l’andamento per un paio di chilometri. All’incrocio con la SP 119 manteniamo la SX e si pedala per 900 m, curvando nella prima strada alla nostra DX (direzione Meduna di Livenza).

Alla nostra SX troviamo Villa Luppis circondata da un vasto parco in cui si alternano piante secolari autoctone o esotiche e aree prative, statue, panchine e altri tòpoi della composizione paesaggistica come la ghiacciaia e la singolare fontana di forma rettangolare delimitata da una balaustra in pietra a colonnine.

 

Dopo circa 1,5 km, si giunge a Treffe e si seguono le indicazioni per Pasiano, svoltando a SX. Percorsi 2,7 km alla rotatoria si prende la seconda uscita e si pedala lungo via Roma entrando a Pasiano di Pordenone. Passato il ponte sul fiume, svoltiamo a DX in via Pasiano di Sotto. Alla nostra SX si trova una ciclabile che percorriamo fino a una rotatoria. Qui si imbocca la prima uscita e si segue l’andamento della strada per 3 km. Entriamo ad Azzanello e giriamo a SX in via Pontisei seguendo le indicazioni per Azzano X. Dopo 1,4 km prendiamo via Prados alla nostra DX e all’incrocio giriamo nuovamente a DX.

Attraversato il fiume Sile siamo a Panigai e svoltiamo subito a SX in via Castello. Ancora 200 m e possiamo ammirare Villa Panigai Ovio. L’edificio, riformato nel Settecento secondo il progetto dell’architetto Piero Checchia, autore dei teatri veneziani di S. Luca e S. Benedetto, è immerso in un vasto parco lambito dal fiume Sile. Ricco di alberi centenari, presenta alcune peculiarità scenografiche fra cui un belvedere, un pozzo ed alcune specie botaniche di rilievo tra le quali il cedro del Libano, la magnolia e la Sophora Japonica.

 

Seconda parte

Procediamo a ritroso su via Castello e, passato nuovamente il ponte sul Sile seguiamo via Prados che curva prima a DX e in seguito a SX fino a incrociare via S. Rosalia. Svoltiamo a DX e pedaliamo per 1,5 km. Dopo aver passato il cartello che indica che stiamo entrando a Fagnigola, giriamo a SX in via Circonvallazione.

Allo stop imbocchiamo via Bosco Mantova alla nostra SX e pedaliamo per circa 3 km. A questo punto la strada curva a DX e prosegue dritta, diventando via Castello Mantova. All’intersezione con la SP 14 si mantiene la DX e si pedala per 800 m.

Per chi volesse fare una piccola deviazione si segnala Villa Pedrina. Il complesso è costituito da un corpo edilizio ad “L”, che comprende la dimora padronale e la chiesa, e da una grande barchessa ad esso allineata, ma isolata.

All’incrocio svoltiamo a SX in via IV Novembre (ciclo-pedonale) e alla rotatoria prendiamo la prima uscita dirigendoci verso Pordenone. Dopo 300 m, alla successiva rotatoria, imbocchiamo la seconda uscita e dopo 1 km alla nostra SX troviamo una ciclo-pedonale dove ci immettiamo. Raggiungiamo un grande incrocio con rotatoria e usciamo alla seconda uscita seguendo la pista. Superato questo tratto la ciclabile si interrompe e continuiamo a pedalare su carreggiata giungendo a Corva.

Passato il ponte troviamo la ciclo-pedonale che collega Corva a Pordenone. Si segnala che al momento della pubblicazione il primo tratto della pista risulta inagibile. Per questo si deve prestare particolare attenzione e pedalare su carreggiata, finché sulla DX troviamo la ciclo-pedonale che seguiamo sino a raggiungere una rotatoria.

Smontiamo dalla bici e attraversiamo la strada dirigendoci verso via Spallanzani. Riprendendo a pedalare arriviamo fino a una scuola dove comincia una ciclo-pedonale dove ci immettiamo. Arrivati in prossimità della ferrovia giriamo a SX e all’incrocio a DX in viale delle Grazie passando sotto il cavalcavia. Oltrepassiamo la rotatoria (prima uscita) mediante la pista e, dopo 200 m, sfruttando l’attraversamento ciclabile, ci immettiamo nella ciclo-pedonale alla nostra SX, passando il ponte di Adamo ed Eva sul Noncello ed entriamo nel centro storico di Pordenone.

Si arriva nella suggestiva piazza S. Marco dove ammiriamo il Comune e il Duomo di San Marco con un bellissimo campanile in cotto. Proseguiamo su corso Vittorio Emanuele II, l’antica Contrada Maggiore, elegante via con lunghi portici e palazzi di grande interesse artistico e architettonico.

In piazza Cavour svoltiamo a SX in via Mazzini seguendo la pista che conduce alla stazione dei treni.

 

Allegati

  • Itinerario Sacile-Panigai GPX (49 KB, gpx)
  • Itinerario Sacile-Panigai KML (12 KB, kml)
  • Itinerario Panigai-Pordenone GPX (23 KB, gpx)
  • Itinerario Panigai-Pordenone KML (6 KB, kml)