Alla scoperta delle dimore storiche nell’alta pianura del torrente Meduna

09 Gennaio 2024

Alla scoperta delle dimore storiche nell’alta pianura del torrente Meduna

itinerario 3 ville

Stazione ferroviaria di Maniago – Villa Attimis Maniago (Maniago) – Villa Marchi (Fanna) – Palazat (Cavasso Nuovo) – Villa Conti di Toppo (Toppo) – Villa Carnera (Sequals) – Stazione ferroviaria di Maniago                     

 

Mappa itinerario 3 ville

mappa

 

Altimetrie itinerario Maniago Maniago

altimetrie

 

 

Percorso ad anello che inizia e termina a Maniago, giunge a Toppo seguendo in parte la Ciclovia FVG 3 e arriva sino a Sequals.

 

FONDO STRADALE: asfalto, pavé
CIRCUITO: 32,3 km

 

 

Il punto di partenza di questo itinerario è la stazione ferroviaria di Maniago, un centro famoso nel mondo per la produzione di coltelli e strumenti da taglio. Nelle immediate vicinanze si segnala a questo proposito il Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie, ospitato in un edificio che fu sede dal 1907 della prima grande fabbrica di coltelli. Al suo interno sono ricostruiti gli ambienti di lavoro ed esposte le principali produzioni passate e presenti dell’industria cittadina.

Dalla stazione imbocchiamo via della Stazione e all’incrocio svoltiamo a SX e pedaliamo sino a raggiungere piazza Italia. Qui troviamo Villa Attimis Maniago. Le prime informazioni riguardanti la villa che connota con la sua mole la piazza risalgono al 1448 quando, in un documento che regolamentava le divisioni delle proprietà familiari, si riferiva dell’esistenza di un’abitazione situata “fuori del castello”, appartenente a Federico di Maniago e al figlio Giovanni Antonio.

Torniamo indietro per un centinaio di metri e manteniamo la SX su via Roma (a senso unico). Al bivio giriamo a DX su via S. Rocco e poco dopo a SX. Pedaliamo su via Colle e, dopo 300 m, prendiamo via Volta, alla nostra DX. All’incrocio svoltiamo nuovamente a DX sino ad arrivare alla SR 464.

Giriamo a SX e dopo 400 m nuovamente a SX seguendo le indicazioni per Fanna. In questo tratto si raccomanda massima attenzione.

Proseguiamo dritti su via Fanna e ci immettiamo sulla ciclo-pedonale alla nostra DX. La percorriamo per 2,3 km e la abbandoniamo imboccando via Paiani alla nostra SX. Percorriamo la strada in salita e allo stop svoltiamo a DX in via Maniago. Seguiamo l’andamento sinuoso della strada per 400 m raggiungendo il centro di Fanna.

Alla nostra DX, al numero 19 di via Montelieto, ammiriamo Villa Marchi. L’edificio risale al XVI secolo e si trova di fronte la chiesa dedicata sin dal 1586 a San Martino. Racchiusa in un complesso che comprende una serie di pertinenze ed alcuni edifici accessori, la residenza rappresenta un importante episodio del radicamento della cultura neoclassica in Friuli occidentale.

Continuiamo nella direzione da cui siamo arrivati e seguiamo l’andamento della strada per 1,5 km entrando a Cavasso Nuovo. Arrivati in piazza del Plebiscito troviamo dinanzi a noi il Palazzo Polcenigo Fanna detto il Palazat. I signori di Polcenigo lo costruirono nella seconda metà del Cinquecento grazie all’avvento della Repubblica di Venezia, quando i castelli pedemontani difensivi persero le loro primarie funzioni.

L’edificio ospita oltre alla sede municipale di Cavasso Nuovo, la sezione Emigrazione del Museo Provinciale della Vita Contadina “Diogene Penzi” ovvero il Museo dell’Emigrazione

Imbocchiamo via Businelli alla nostra DX, svoltiamo a SX in via XI febbraio e dopo 200 m a DX in via Rinascita. Allo stop, facendo attenzione, giriamo a SX e percorriamo la SP2 seguendo l’andamento della strada per 1,5 km. Superiamo il Ponte Maraldi sul Meduna (discesa e risalita) e, dopo 800 m, svoltiamo a DX seguendo le indicazioni per Travesio. Allo stop giriamo a DX e, percorsi pochi metri, prima della chiesa di S. Bartolomeo, giriamo a SX. Percorriamo una stradina asfaltata e, giunti sulla SR 552, curviamo a SX dirigendoci verso Sottomonte.

Dopo 800 m, all’altezza di una fermata dell’autobus, svoltiamo a DX in via Loc. Tomba e percorriamo la strada per un paio di chilometri, sino a giungere a uno stop. Siamo a Toppo e alla nostra SX ammiriamo la chiesa di San Girolamo che conserva al suo interno degli affreschi del Settecento, un’acquasantiera longobarda dell’anno Mille e una statua quattrocentesca dipinta raffigurante Santa Lucia.

Dopo la chiesa troviamo Villa Toppo Wassermann, edificata nel 1543 per volere dei signori del feudo che abbandonarono il castello situato nelle colline retrostanti il paese. L’antica fortezza di Toppo, dalla quale la frazione prende il nome, divenne una cava di pietra indispensabile per la stessa costruzione della villa.

L’edificio si sviluppa su un antico maso, una sorta di piccola azienda agricola a conduzione familiare costituita da un sedime, con le strutture abitative e gli orti, e da appezzamenti di terra coltivabile, solitamente molto frammentati e sparsi nelle vicinanze. A Toppo l’organizzazione del villaggio medievale era infatti basata su queste “unità” e appare ben documentata sino alla fine del XVII secolo. Una situazione che ha lasciato importanti tracce nell’urbanistica e architettura dell’attuale borgo, sorto dalla continua evoluzione degli antichi masi e dalla frammentazione dei gruppi familiari. 

Per chi volesse fare una piccola deviazione si segnala il “percorso dei masi” che conduce alla scoperta degli originari nuclei del borgo rurale di Toppo.

Lasciandoci alle spalle la chiesa di San Girolamo e la villa, scendiamo per via Castello e all’incrocio manteniamo la DX per svoltare poco dopo a SX in via Solimbergo.

Seguiamo l’andamento della strada per un paio di chilometri e allo stop giriamo a SX sulla SR 552 che percorriamo per circa 3 km e, dopo aver attraversato il centro abitato di Sequals, troviamo alla nostra DX Villa Carnera. L’edificio venne fatto erigere dal pugile Primo Carnera che nel 1933 fu il primo italiano a conquistare il titolo mondiale di pugilato nella categoria pesi massimi. La villa, ora adibita a casa-museo, rappresenta “il simbolo delle sue fatiche, come quelle di migliaia di emigranti, della devozione alla sua terra, e del profondo bisogno di dare radici sequalsesi alla propria famiglia”.

Giriamo a DX in via San Giovanni e dopo 300 m a SX in via Odorico. Allo stop imbocchiamo la SR 464 alla nostra DX, attraversiamo il ponte sul Meduna ed entriamo a Colle. Svoltiamo nella prima strada a SX (via Arba) e dopo un paio di chilometri raggiungiamo l’omonima località.

Attraversiamo un incrocio e subito dopo un altro incrocio, questa volta regolato tramite semaforo, e proseguiamo dritti su via Roma. Con un leggero saliscendi attraversiamo il torrente Colvera e arriviamo a Campagna.

Imbocchiamo la seconda strada a DX (via dei Radici) e la seguiamo sino alla fine, per circa 3 km. Attraversiamo l’incrocio e percorriamo via Sacile arrivando a una rotatoria. Prendiamo la prima uscita, passiamo sopra la linea ferroviaria e all’incrocio, facendo attenzione, svoltiamo a DX sulla SR 464. Poco dopo, al semaforo, giriamo nuovamente a DX e dopo 200 m ritorniamo alla stazione dei treni di Maniago.

 

 

 

Allegati

  • Itinerario gpx (47 KB, gpx) 
  • Itinerario kml (13 KB, kml)