Itinerario tra San Vito e Cordovado, per andare alla scoperta di cinque Ville Venete

10 Gennaio 2024

Itinerario tra San Vito e Cordovado, per andare alla scoperta di cinque Ville Venete

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Stazione ferroviaria di San Vito al Tagliamento – Villa Strassoldo Polcenigo-Fanna Polo Renzi Perissinotto Vadori (Savorgnano) – Villa Attimis Freschi Piccolomini (Ramuscello Vecchio) – Villa della Frattina (Bando) – Villa del Pino (Saccudello) – Villa Ridolfi Attimis Freschi Piccolomini (Cordovado) – Stazione ferroviaria di Cordovado-Sesto

 

Mappa Itinerario San Vito Cordovado

mappa                                                                                       

 

Altimetrie Itinerario San Vito Cordovado

altimetrie  

 

 

Percorso unidirezionale prevalentemente pianeggiante e di media lunghezza. Si sviluppa tra San Vito al Tagliamento e Cordovado, andando a collegare cinque ville venete.

 

FONDO STRADALE: asfalto, sterrato
ANDATA: 19,3 km
RITORNO: 
in treno

 

Arrivati alla stazione di San Vito al Tagliamento prendiamo la ciclabile alla nostra SX che ci conduce ad una rotatoria, dove imbocchiamo la seconda uscita per fare una piccola deviazione per il centro di S. Vito. L’antico borgo sorge alla destra del fiume Tagliamento e conserva ancora il fossato medievale e le tre torri di accesso.

Pedaliamo lungo la pista ciclabile e dopo 150 m svoltiamo a DX in via Amalteo, fino a giungere in piazza del Popolo, nel cuore medievale della città. Alla nostra SX troviamo il Giardino e il Parco di Palazzo Altan Rota de Conturbia, uno degli edifici più antichi della città. Il giardino all’italiana occupa un’area intra moenia del centro storico. Il parco contiguo presenta alcuni eccezionali monumenti arborei.

Con bici alla mano si attraversa la piazza sino ad arrivare al Duomo, sorto nella metà del ‘700 sulle fondamenta di una chiesa quattrocentesca per volontà dell’ultimo patriarca Daniele Delfino.

Si svolta a DX in via Altan e alla fine della strada, sulla SX, si trova il Palazzo Tullio Altan, sede del Museo provinciale della vita contadina “Diogene Penzi” con il suo giardino e il suo parco. Il primo è un gioiello d’arte giardinistica recuperato grazie a un attento restauro, il parco di tipo romantico si trova oltre il muro a emiciclo e presenta una collezione di rose d’epoca.

Continuando su via Altan si passa Torre Grimana Savorgnana, una delle tre porte di accesso a S. Vito, e facendo attenzione si attraversa la rotatoria, immettendosi nella SP 28 (pista ciclabile). Dopo un paio di chilometri la pista curva a DX entrando a Savorgnano e dopo 200 m, al civico 10 di via Maggiore, troviamo l’ingresso di Villa Perissinotto. Costruita nella prima metà del XVI secolo, nel corso del tempo ha subito numerose modifiche, mantenendo inalterata la magnificente facciata. Quasi prospiciente la villa si trova la chiesa di San Giacomo, che insieme alla chiesa di Bressa di Campoformido, rappresenta a livello regionale uno degli interventi di architettura neogotica meglio riusciti.

 

Ritorniamo indietro di circa 200 m e manteniamo la DX imboccando via Gazziola (indicazioni per Gleris). Si pedala fino a giungere a una rotatoria, si prende la prima uscita e dopo pochi metri, allo stop, si svolta a SX e poi a DX in via della Roggia. Seguiamo l’andamento della strada leggermente tortuoso che continua su via Del Mei Tom e allo stop giriamo a SX e continuiamo sulla SP 8 fino a entrare a Santa Sabina. Si imbocca la seconda strada a DX (via Ramuscellutto) e si pedala per 1,4 km, entrando a Ramuscello. 

Si gira a SX in via Risorgimento, seguendo le indicazioni per i campo sportivo. Dopo 700 m, allo stop, si attraversa l’incrocio proseguendo dritti fino alla successiva intersezione, dove svoltiamo a SX. 400 m e troviamo Villa Attimis Freschi Piccolomini a cui si accede mediante un lungo viale alberato. Il complesso a “U” è costituito da un corpo centrale (XVII sec.) da cui si dipartono, sul fronte principale, due barchesse perpendicolari che racchiudono la corte d’accesso alla villa. Le due ali perpendicolari non sono formalmente omogenee con l’edificio principale: una sembra inglobare edifici preesistenti al progetto seicentesco e vede la costruzione ex novo delle scuderie; mentre l’altra viene realizzata alla fine del Settecento, collegandosi nella parte terminale alla chiesetta di Sant’Anastasia (XII sec.).

Sul retro della villa si estende un parco di due ettari che racchiude un laghetto, con una zona centrale tenuta a prato e aree laterali caratterizzate dalla presenza di fitti alberi, anche secolari.

 

Usciti dalla proprietà proseguiamo nella direzione da cui siamo arrivati, la strada curva a SX e prosegue per altri 2 km fino a condurre a Bando. All’incrocio svoltiamo a DX e dopo un centinaio di metri, al civico 6 di via Centro, troviamo l’ingresso a Villa della Frattina. L’edificio, un tempo proprietà dei conti della Frattina, fu trasformato in canonica quando Bando divenne parrocchia nel 1777. Venne costruito a cavallo del XVII secolo e si presenta nella classica tipologia di casa padronale. 

 

Usciti dalla villa ci immettiamo nella pista ciclo-pedonale e continuiamo a pedalare verso sud. Passiamo Saletto e entriamo a Morsano al Tagliamento. Arrivati al palazzetto dello sport la ciclabile si interrompe, a questo punto scendiamo dalla bici e passiamo davanti all’edificio. All’altezza del parcheggio attraversiamo sulle strisce pedonali per proseguire a pedalare sulla ciclabile che si sviluppa lungo la SP 13. Dopo 1 km la pista si interrompe e, facendo attenzione, ci spostiamo sulla carreggiata. Pedaliamo lungo la strada per un altro paio di chilometri entrando a Cordovado. Giunti a una piccola rotonda spartitraffico manteniamo la DX e imbocchiamo via del Pino. Un centinaio di metri e siamo giunti a Villa del Pino. Per accedere alla villa si passa attraverso il giardino che circonda la dimora. L’edificio si sviluppa su tre piani ed è a pianta rettangolare allungata. La facciata principale presenta uno schema perfettamente simmetrico, ed è composta da sette assi verticali sui quali si aprono porte e finestre architravate.

 

Torniamo indietro per la strada da cui siamo arrivati e svoltiamo a DX dirigendoci verso il centro. All’altezza della chiesa giriamo a SX, percorriamo la strada sino alla fine per poi svoltare nuovamente a SX e poi subito a DX in un percorso ciclo-pedonale sterrato. Seguiamo l’andamento sinuoso del percorso che attraversa alcune aree verdi. Passato il Parco degli Alpini, manteniamo la DX e riprendiamo la pista non più sterrata. Dopo 200 m la ciclo-pedonale curva a DX, passando dietro una chiesa, l’antico duomo di Sant’Andrea risale al XV sec. ed è in stile romanico. Gli affreschi dell’abside furono realizzati agli inizi del Cinquecento da Gianfrancesco da Tolmezzo, uno dei massimi esponenti dell’arte pittorica friulana del Quattrocento. Superata la chiesa si arriva dinanzi all’ingresso di Borgo Castello.

Siamo a Cordovado, città che presenta un nucleo storico ben conservato di cui fanno parte il castello stesso, l’area dell’antica pieve di Sant’ Andrea e la zona del seicentesco Santuario della Madonna e convento dei padri domenicani. 

Smontiamo dalle bici e attraversiamo la torre portaia proseguendo a piedi nel cuore del borgo medioevale, dove possiamo ammirare Villa Ridolfi Attimis Freschi Piccolomini. Tipica residenza veneta di terraferma, fu inizialmente di proprietà della famiglia Ridolfi, nobile casata che amministrava il borgo di Cordovado. Nel Seicento passò a Federico d’Attimis che la ricostruì nelle forme attuali. La villa custodisce al suo interno un giardino e un parco.

 

Usciti dall’altra torre (Torre dell’Orologio), ci ritroviamo su via Battaglione Gemona, dove svoltiamo a DX per dirigerci verso la stazione dei treni di Cordovado – Sesto. 

All’altezza della rotatoria possiamo fare una piccola deviazione per ammirare un complesso di edifici storici molto interessante. Si tratta di Palazzo Mainardi, antico noviziato del convento, Palazzo Cecchini, edificio settecentesco che ospita al suo interno una biblioteca, e il Santuario della Madonna delle Grazie, edificio in stile barocco a pianta ottagonale.

Con bici alla mano attraversiamo la strada per poi rimontare in sella e percorrere il viale alberato che conduce alla stazione dei treni, giungendo a destinazione.

 

 

Allegati

  • Itinerario gpx (30 KB, gpx) 
  • Itinerario kml (8 KB, kml)