Un circuito alla scoperta di quattro dimore storiche a Chions e Pravisdomini

09 Gennaio 2024

Un circuito alla scoperta di quattro dimore storiche a Chions e Pravisdomini

itinerario 2 ville

Stazione ferroviaria di Cordovado-Sesto – Villa Sbrojavacca (Villotta) – Villa Perotti (Chions) – Villa Panigai Ovio (Panigai) – Villa Girardi (Pravisdomini) – Stazione ferroviaria di Cordovado-Sesto

 

 

Mappa Cordovado Pravisdomini andata

mappa andata

 

 

Mappa Pravisdomini Cordovado ritorno

mappa ritorno       

 

Altimetrie Itinerario Cordovado Pravisdomini andata

altimetrie andata

 

Altimetrie Itinerario Pravisdomini Cordovado ritorno

altimetrie ritorno

 

 

Percorso ad anello che ha come punto di partenza e di arrivo la stazione dei treni di Cordovado-Sesto. L’itinerario segue in parte il tracciato della Ciclovia della Bassa Pianura Pordenonese (FVG 9).

 

FONDO STRADALE: asfalto, sterrato, pavé
ANDATA: 23,6 km
RITORNO: 20,3 km 
 

 

 

Arrivati a Cordovado percorriamo per pochi metri la strada di fronte alla stazione. Allo stop, giriamo a DX e al successivo incrocio nuovamente a DX.

Oltrepassiamo il passaggio a livello e, per chi volesse, si può fare una deviazione per vedere la celebre fontana di Venchiaredo (ben segnalata dalle indicazioni stradali).

Si tratta di una piccola polla sorgiva circondata da un anello di pietra, uno dei luoghi cari allo scrittore Ippolito Nievo di cui racconta nelle “Confessioni di un italiano” (1850). Anche Pasolini un secolo più tardi subì il fascino di questo luogo come testimonia il sonetto “Limpida fontana di Venchiaredo,/ acque modeste, tenerissimi legni,/ oggi a vent’anni, io vi vedo, ed ascolto/ col vecchio murmure indifferente…”.

Pedaliamo per 400 m e giriamo a SX seguendo le indicazioni del cartello che indica Molini di Stalis.

La strada diventa presto sterrata e proseguiamo per circa 1 km fino a giungere ai Molini di Stalis, che si trovano sul fiume Lemene, nei pressi di un antico guado.

Il complesso di edifici ha origini medievali ed è stato utilizzato fino agli anni Settanta, costituendo oggi un importante esempio architettonico di arte molitoria.

Oltrepassati i mulini si curva a SX attraversando il fiume e si prosegue dritti su strada asfaltata. All’incrocio attraversiamo e imbocchiamo una sterrata, dopo mezzo chilometro attraversiamo un ponte su una piccola roggia.

Proseguiamo seguendo l’andamento della strada bianca per 1,5 km fino a giungere a una strada asfaltata. A questo punto manteniamo la SX e imbocchiamo una piccola ciclopedonale sterrata che costeggia i campi. Dopo 300 m si attraversa via Piave e continuiamo a pedalare su sede protetta entrando a Sesto al Reghena. Uno splendido esempio di borgo medievale che fa parte di uno dei “Borghi più belli d’Italia”.

A questo punto la ciclo-pedonale diventa asfaltata e ci conduce fino a una grande rotatoria. Seguendo gli appositi attraversamenti prendiamo la seconda uscita dirigendoci verso il cuore del borgo.

Allo stop svoltiamo a DX in via Roma fino ad arrivare in piazza del Castello dove si trova il giardino di Palazzo Burovich: un piccolo giardino all’italiana dove rose e altre piante assicurano una fioritura prolungata (per ulteriori informazioni consultare il primo volume della collana Paesaggi, La Verde Bellezza).

Nelle immediate vicinanze si trova anche l’Abbazia di S. Maria in Sylvis che ospita una vasta esposizione di reperti lapidei e sculture, dall’epoca romana fino al Medioevo.

Attraversiamo piazza cardinale Barbo e proseguiamo su via Giotto di Bondone, per un piccolo tratto pedaliamo su una pavimentazione di sampietrini e poco dopo, sulla DX, imbocchiamo una ciclo-pedonale che seguiamo fino alla fine per poi attraversare la strada e proseguire sull’altro lato sempre su sede protetta. Si entra a Marignana e allo stop giriamo a DX pedalando su carreggiata per mezzo chilometro.

Arriviamo dinanzi la chiesetta di Sant’Urbano dalla caratteristica facciata a capanna con portale, e imbocchiamo via Bernava alla nostra SX. Dopo 1,5 km giriamo a SX in via Cornia e giunti alla rotatoria prendiamo la seconda uscita facendo attenzione. Proseguiamo dritti seguendo l’andamento della strada e, dopo aver curvato a DX, svoltiamo a SX seguendo le indicazioni per Basedo.

Pedaliamo fino al termine della strada e all’incrocio manteniamo la DX. Entriamo a Villotta e imbocchiamo la prima strada alla nostra SX, all’altezza di un’area di sosta. Si tratta di via Dante e dopo circa 300 m troviamo alla nostra SX Villa Sbrojavacca. Costruita nella seconda metà del XVII secolo, è residenza dell’ultimo ramo della famiglia Sbrojavacca, nobili feudatari del Patriarcato di Aquileja. Il complesso padronale si compone di un corpo centrale a due piani cui si raccordano due ali laterali più basse ed è circondato da un vasto parco.

Continuiamo a pedalare su via Dante e all’incrocio giriamo a DX e giungiamo a una rotatoria. Dobbiamo imboccare la terza uscita e dirigerci verso Chions, si consiglia di scendere dalla bici e attraversare la strada sulle apposite strisce pedonali. Pedaliamo lungo via Villalta per circa 1 km per poi girare a DX in via Monte Grappa. Continuiamo su via Manzoni e in fondo alla strada svoltiamo a DX.

Arrivati all’intersezione con via S. Giuseppe giriamo a SX e dopo 300 m, alla nostra DX, possiamo ammirare Villa Perotti. Costruita alla fine dell’Ottocento è stata recentemente restaurata e trasformata in centro culturale. Il giardino e l’orto retrostanti sono diventati un parco pubblico.

Proseguiamo nella direzione da cui siamo arrivati e allo stop giriamo a DX in via Cossetti, alla rotatoria prendiamo la seconda uscita e dopo un centinaio di metri manteniamo la DX abbandonando la strada principale. Seguiamo l’andamento della strada per circa mezzo chilometro e all’incrocio giriamo a SX.

Alla rotatoria imbocchiamo la terza uscita e seguiamo la strada per 2,5 km. 

Al termine della via giriamo a SX e dopo mezzo chilometro, in una piazzetta, troviamo l’ingresso di Villa Panigai Ovio. L’edificio è immerso in un vasto parco lambito dal fiume Sile e fu riformato nel Settecento secondo il grandioso progetto dell’architetto Piero Checchia, autore dei teatri veneziani di S. Luca e S. Benedetto.

Torniamo indietro per la strada da cui siamo arrivati e giriamo nella prima strada a DX, via San Giuliano. Pedaliamo per un paio di chilometri fino a giungere in centro a Pravisdomini. Alla nostra SX possiamo ammirare la chiesa di Sant’Antonio Abate. L’edificio originario risale tra il Trecento e il Quattrocento, ma venne più volte ricostruito e ristrutturato: distrutto dai turchi nell’invasione del 1477 fu ricostruito alla fine del secolo stesso. A lato della chiesa svetta un alto campanile, la cui origine sembra risalire al Duecento.

Svoltiamo a DX in via Roma e dopo 200 m troviamo Villa Girardi alla nostra DX. Probabilmente di origini tardo settecentesca la “casa colonica con orto” fu acquistata nel 1851 da Antonio Policreti e rimaneggiata dai nuovi proprietari. Caratteristica la presenza in copertura di due originali statue muliebri in terracotta. Oggi la villa è adibita a sede municipale.

È il momento di fare ritorno alla stazione di Cordovado: torniamo indietro su via Roma. Alla rotatoria prendiamo la seconda uscita continuando dritti per 1 km. All’incrocio imbocchiamo via Prabedoi alla nostra SX che seguiamo sino alla fine. Attraversiamo la strada e continuiamo su una strada bianca (via Salvarolo).Ritornati su strada asfaltata manteniamo la DX su via Gerosa e dopo un centinaio di metri giriamo a DX in via Aquileia. Al termine della strada svoltiamo a SX in via Stradatta. Dopo una curva a SX imbocchiamo una strada alla nostra DX e dopo 1 km ci troviamo sulla SR 251. Attraversiamo e ci immettiamo nella ciclo-pedonale che abbandoniamo per entrare nella prima via alla nostra SX.

Seguiamo l’andamento della strada e all’incrocio curviamo a SX, passiamo sotto l’autostrada e dopo un paio di chilometri arriviamo a Marignana.

Da qui in poi ripercorriamo la strada fatta all’andata: passiamo per il centro di Sesto al Reghena, seguiamo la ciclo-pedonale, percorriamo la strada bianca che conduce ai Molini di Stalis, arriviamo a Venchiaredo e poi oltrepassiamo il passaggio a livello per arrivare in stazione a Cordovado.

 

 

Allegati

  • Itinerario ANDATA gpx (36 KB, gpx) 
  • Itinerario ANDATA kml (9 KB, kml) 
  • Itinerario RITORNO gpx (26 KB, gpx) 
  • Itinerario RITORNO kml (6 KB, kml)