Casa de' Brumatti, Gradisca d'Isonzo

Localizzazione
Gradisca d'Isonzo (GO)
Oggetto
casa
Denominazione
Casa de' Brumatti
Ambito culturale
maestranze locali
Uso storico
abitazione/ bottega - abitazione privata
Uso attuale
farmacia - casa di civile abitazione
Codice scheda
A_1954

A pianta pressoché quadrata, l’edificio si posiziona all’estremità di una lunga teoria di architetture, all’angolo tra via Marziano Ciotti e la stretta calle Mocenigo, che separa casa de’ Brumatti dal magnificente Palazzo de Fin-Patuna. La tripartizione degli ambienti interni, leggibile anche dalla simmetria del prospetto principale, ricalca l’impostazione planimetrica veneziana della “crozzola”, con un androne passante che mette in comunicazione la via pubblica con il cortile interno e lateralmente al quale si sviluppano gli ambienti di servizio ed il corpo scale. Il prospetto su via Ciotti, come detto, rivela la distribuzione interna attraverso il suo asse baricentrico, costituito dal portale rustico ad arco ribassato e dal soprastante balconcino lapideo. Al piano terra, i fori architettonici, fatta eccezione per il portale di cui sopra, sono stati oggetto di modifiche della distribuzione interna per esigenze commerciali avvenute nella seconda metà del secolo scorso: si presentano, infatti come grandi vetrate perimetrate da cornici lapidee rettilinee di recente fattura (non si rilevano patologie a carico del materiale), sormontate da una trabeazione lievemente aggettante. Il portale, invece, presenta piedritti e ghiera a bugne alternate, similmente ad altri edifici coevi. Al piano superiore le finestre, perimetrate da cornice lapidea, terminano con trabeazione aggettante, più ricca e modanata nel caso della porta finestra centrale che consente l’accesso al balconcino: quest’ultimo, con piana e parapetto lapidei, è sorretto da tre mensole in pietra, delle quali quella centrale si sovrappone parzialmente alla chiave di volta del portale sottostante, rivelando quindi l’ipotesi che i due elementi siano stati oggetto di modifiche successive all’epoca di realizzazione del palazzo. Le finestre del secondo e ultimo piano, infine, presentano forma quasi quadrata e semplice cornice lapidea. Le restanti superfici sono rifinite con intonaco tinteggiato di colore giallo chiaro. Termina idealmente l’alzato una cornice sommitale in intonaco bianco, modanata. Il prospetto laterale, prospiciente calle Mocenigo, rivela la propria minore importanza data l’esiguità dell’apparato ornamentale, ridotto a semplici cornici in pietra per i fori finestra ed un arco a tutto sesto con piani d’imposta e chiave di volta lievemente aggettanti per l’accesso al cortile postico, racchiuso da edifici più bassi e di successiva realizzazione. Lo sfalsamento della quota delle finestre rispetto ai fori del prospetto principale, tuttavia, rivela la posizione del corpo scala interno.

Edificate a cavallo dei secoli XVII e XVIII, le case de’ Brumatti, Brumat e Ciotti rappresentano la perfetta testimonianza della trasformazione di Gradisca da fortezza militare a cittadina commerciale nel corso dell’età eggenbergica. I riferimenti stilistici vanno individuati nei fastosi Palazzi Strassoldo e de’ Comelli – Stuckenfeld, modello per tutte le architetture gradiscane realizzate nei primi decenni del Settecento, ma ancor prima nelle fabbriche civili tardo-manieriste e barocche veneziane del Sansovino o del Longhena. Tuttavia, sebbene di pregevole fattura e con dettagli ornamentali degni di nota, gli edifici sopra citati sono da attribuire a maestranze locali: per quanto strategica nella posizione, la Gradisca del Settecento (ormai da due secoli asburgica) è pur sempre un centro periferico rispetto a Venezia. I palazzi nobiliari, infatti, si presentano come architetture massicce, compatte, caratterizzate dalla presenza in facciata di un portale rustico, sormontato da un balcone lapideo poggiante su mensole e da due o tre livelli di fori finestra perimetrati da davanzali e trabeazioni aggettanti, anch’essi in pietra. L’impaginato di tali prospetti risulta spesso irregolare, asimmetrico, a testimonianza del fatto che la maggior parte delle fabbriche gradiscane ascrivibili agli anni di governo degli Eggenberg sia in realtà il risultato di manipolazioni di strutture preesistenti, di impianto – probabilmente – tardo quattrocentesco. Similmente ad altri edifici coevi e non del centro storico, anche Casa de’ Brumatti ha subito modificazioni e sovrapposizioni nei secoli. Particolarmente significative le trasformazioni avvenute nella seconda metà del secolo scorso, che hanno radicalmente modificato l’assetto dei piani terra di numerosi edifici del centro storico per esigenze commerciali, sia in pianta che in alzato. Il fabbricato è stato poi oggetto di restauri nel corso degli anni ’80 del Novecento, che hanno consentito di valorizzarne le peculiarità storico-architettoniche.

L'edificio, distribuito su tre livelli, presenta strutture verticali in muratura continua mista, in laterizio e pietra, intonacata e tinteggiata di colore giallo crema. La copertura è a falde con manto di copertura in coppi, in laterizio.

BIBLIOGRAFIA

Corbellini R./ Masau Dan M., Gradisca 1479-1511: storia di una fortezza, Gradisca d'Isonzo (GO) 1979

Masau Dan M., Fortezza di Gradisca. Gradisca d'Isonzo/ Gorizia, Reana del Rojale 1986

Antonello A., Case e palazzi di Gradisca XV-XVIII. Lo sviluppo urbanistico ed architettonico della fortezza fra il XV ed il XVIII secolo, Gradisca d'Isonzo (GO) 2017

Dove si trova