Il percorso artistico di Augusto Černigoj attraverso i

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Il percorso artistico di Augusto Černigoj attraverso i disegni e le stampe dei Musei Provinciali di Gorizia

Augusto/Avgust Černigoj (1898-1985) fu protagonista di un lungo e avvincente percorso artistico che le collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia permettono di seguire attraverso alcune prove significative della produzione pittorica e grazie a un’ampia, pressoché completa, documentazione dell’opera grafica. 

A dar conto di quest’ultima in particolare, vi sono oltre duecento tra stampe e disegni che mostrano la costante ricerca di rinnovamento espressa fino all’ultimo dall’artista, e il suo entusiasmo per la sperimentazione delle tecniche lungo tutto il mezzo secolo di attività in cui queste opere si collocano. Tanti sono gli anni che tali lavori consentono di ripercorrere, a partire dagli anni Trenta, una volta chiusa la fase costruttivista, e fino agli anni Settanta inoltrati. Si può così seguire il filo dell’espressione artistica di Černigoj, caratterizzata da un’evoluzione tutt’altro che lineare e affatto impermeabile alle mode e, in controluce, cogliere gli echi dei movimenti - cubismo e astrattismo in primo luogo - che lo hanno interessato maggiormente e dai quali ha tratto linfa per elaborare un linguaggio artistico sempre personale. 

Tra i disegni, molti sembrano essere schizzi eseguiti a penna dal vero, appunti da rielaborare in pittura, con soggetti come porti, barche e pescatori; altri fissano luoghi e persone frequentati, istanti di vita familiare dove le figure sono delineate con tratto sintetico ma mai approssimato. Sono forse da considerare una prova a cui ha voluto sottoporsi i tre disegni a pennarello in cui si confronta con tre capolavori di Caravaggio, riassunti da un tratto che ne coglie l’essenziale. E poi tante figure femminili, con tecniche diverse, ora ottenute dalla ricomposizione delle parti del corpo ridotte a forma geometrica in chiave postcubista, ora modellate da un fitto tratteggio che ricorda il fare incisorio, ora bidimensionali, realizzate con tracciati concentrici. Numerosi sono anche gli interni d’atelier dove l’uso del colore trasforma gli oggetti nelle forme geometriche di una composizione astratta. 

D’altro canto, anche le stampe dei Musei Provinciali provano l’originalità della produzione dell’artista triestino. Xilografie, puntesecche, bulini, acqueforti, tutte tecniche che l’artista adopera a partire dagli Trenta, mostrano l’acuta sensibilità per quanto l’arte contemporanea in continua evoluzione poteva suggerirgli, oltre all’instancabile volontà di perfezionamento del mezzo incisorio e di ricerca delle sue potenzialità. Dalla rappresentazione del reale, con figure riconoscibili anche nella scomposizione postcubista, all’astrazione di reticoli che racchiudono forme geometriche regolari, dall’informale fino al ritorno di geometrie e figure interpretate in chiave optical, la poetica di Černigoj, nella sua complessità, è tutta rappresentata.

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