
Il Fondo Caccia Dominioni ai Musei Provinciali di Gorizia. Disegni in memoria della Grande Guerra sul fronte isontino, 1916-1918
Nel 1958 il conte Paolo Caccia Dominioni prestava ai Musei Provinciali di Gorizia una serie di disegni di sua mano per l’allestimento di due sale della grande mostra dedicata dall’Amministrazione alle dodici Battaglie dell’Isonzo nella ricorrenza del quarantennale della vittoria nel primo conflitto mondiale (4 novembre 1918). Ancora nel 1962, i disegni non erano stati ritirati e nell’inventario museale delle opere esposte in mostra (ottobre 1958-gennaio 1959) una nota specificava: “[i] disegni appartengono al conte Caccia (10-5-1962) /consegnati al Museo definitivamente”.
I fogli in questione, una quarantina, già esposti nella settima sala (che celebrava la sesta e la settima battaglia), e nell’ottava (che commemorava le ultime due battaglie), costituiscono oggi il nucleo centrale, di maggior pregio e importanza storica, del Fondo Caccia Dominioni ai Musei Provinciali di Gorizia, che si conserva in Palazzo Attems-Petzenstein, sede, al tempo, del Museo Provinciale della Guerra.
Nel 1958, Paolo Caccia Dominioni rientrava in Italia all’indomani della missione di recupero delle salme dei caduti di ogni nazione a El Alamein, nel Sahara occidentale egiziano, svolta per il Governo nei dieci anni precedenti e culminata con la costruzione del sacrario militare italiano da lui progettato. Nato a Nerviano nel 1896 in seno a una famiglia dell’aristocrazia milanese, dopo i lunghi anni dedicati a servire sotto le armi, nella Grande Guerra, nella guerra d’Etiopia e nel secondo conflitto mondiale, egli tornava alla vita civile, di ingegnere, e autore e illustratore di memorie storiche a tutt’oggi ai vertici della letteratura italiana di guerra.
All’indomani del premio Bancarella 1963 per Alamein 1933-1962 (Milano, Longanesi, 1962), Caccia Dominioni dava alle stampe il suo diario dal fronte della prima guerra mondiale, combattuta sul Carso isontino: 1915-1919. Cronaca inedita della prima guerra mondiale da documenti vari e dal diario del tenente Sillavengo (Milano, Longanesi, 1965). Allo scoppio del conflitto, studente diciannovenne del regio Istituto tecnico superiore (poi Politecnico) di Milano, si era arruolato volontario bersagliere; assegnato al Genio Pontieri dopo il corso ufficiali, nel maggio 1917 venne insignito della medaglia di bronzo al valor militare per il forzamento dell’Isonzo a Canale d’Isonzo; su sua richiesta fu trasferito a una sezione Lanciafiamme, in prima linea sul Carso in agosto; dopo la ritirata di Caporetto sarà in seconda linea nella valle del Brenta, e infine a Tripoli, in Libia, nel 1918. La Cronaca, arricchita dalla pubblicazione delle lettere del fratello e di compagni d’armi, è illustrata da numerosi disegni dell’autore: la maggior parte delle tavole fuori testo riproduce i fogli lasciati ai Musei provinciali di Gorizia, opere di grande formato, a tecnica mista, su carta o cartoncino di preferenza colorati, con le scene di battaglia, e quelle, spesso ironiche, della vita del soldato a riposo, vissute e annotate nel diario giorno per giorno.
La produzione grafica di Paolo Caccia Dominioni dalla giovinezza alla maturità – disegni, schizzi, tavole, illustrazioni, per libri, manifesti, calendari, biglietti augurali, di preferenza di argomento militare, in ricordo delle esperienze vissute – è considerevole e, in attesa di ulteriori studi e approfondimenti, giusta anche l’abitudine di ripetere, nel corso degli anni, lo stesso soggetto con varianti, impone di lasciare aperta la questione della cronologia di molti fogli, se, come sembra, la data segnata a margine di ciascun disegno di battaglia, quantomeno fra quelli approdati a Gorizia, va riferita all’episodio illustrato, ma non sempre, forse, al tempo in cui il foglio venne disegnato.
La tavola di tipo quasi didattico con le rovine del santuario mariano di Merna-Castagnevizza ferma un ricordo dell’offensiva del 14 settembre 1916 a “Gabria alta, sotto il Carso”, annotato nel diario, e offre una veduta della chiesa ricostruita, disegnata “dal reticolato di frontiera” (1958), come spiega la didascalia nell’articolo commemorativo dell’autore per La Domenica del Corriere del 7 settembre 1958. Nel 1958, quando, a evidenza, appronta il materiale per la mostra, l’ex tenente risiede – “il caso ci ha riportati a Gabria” – in Casa Pauletich, “quella che non fu distrutta e funzionò da ospedale”; durante l’offensiva del 14 settembre 1916, dell’edificio che avrebbe abitato in seguito, nel diario aveva scritto: “le poche case attorno alla piazzetta del pozzo sono già ridotte a macerie e scheletri di muro, tranne la più grande, a tre piani, robustissima, con la croce rossa sul tetto. Noi l’avevamo rispettata quando era austriaca, gli austriaci la rispettano ora che è nostra, e posto di medicazione avanzato, rigurgitante di feriti e di barelle”.
Il Fondo dei disegni di Paolo Caccia Dominioni ai Musei Provinciali di Gorizia rappresenta una testimonianza storica delle tragiche vicende recenti della città e del territorio, ma è anche la traccia di un intenso legame personale, stretto in gioventù e mai sciolto.
Per approfondire:
P. Caccia Dominioni, Quella mattina del quattordici settembre! in “La Domenica del Corriere”, LX, 7 settembre 1958, 36, p. 21.
P. Caccia Dominioni, 1915-1919. Cronaca inedita della prima guerra mondiale da documenti vari e dal diario del tenente Sillavengo, quarantatré disegni dell’autore, ottanta illustrazioni fuori testo, cinque cartine, Milano 1965.
G. Stefanon, Un uomo. Paolo Caccia Dominioni, Rivista militare, Roma 1988, quarta ed. Roma 2021.
G. Stefanon, Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo: il ricordo di un uomo, Rivista militare. Quaderno 1992, Roma 1992.
P.C.D. 1915-1986: disegni di Paolo Caccia Dominioni, catalogo della mostra tenuta a Milano in memoria di Elena Caccia Dominioni, a cura di A. Caccia Dominioni, M. Brusini, Abbiategrasso (Milano) 2003.
U. Piernoli, Nome in codice K2. Paolo Caccia Dominioni, Roma 2018.