Niente deve essere toccato con le mani: le posate Coronini

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Niente deve essere toccato con le mani: le posate Coronini Cronberg

Il trinciante e il forchettone a due rebbi, destinati al taglio delle carni, possono essere considerati le posate da portata più antiche. Diverse testimonianze iconografiche medievali, infatti, ne documentano l’impiego da parte del Trinciante, figura chiave del banchetto, incaricato non solo della porzionatura delle carni ma anche del servizio personale del signore. Il cucchiaio per servire le zuppe, antenato del mestolo, fece invece la sua apparizione in Francia solo verso la fine del Seicento, contemporaneamente al cucchiaio per le olive. 

Fu però il Settecento il secolo in cui le posate da portata iniziarono a differenziarsi a seconda delle pietanze a cui erano destinate. Apparvero coltelli e palette da burro, cucchiai da senape, cucchiai da formaggio, cucchiai sgrassa sugo, palette da pesce, forchette e pinze per gli asparagi, spiedi da carne (lunghi) e da pollo (corti), pinze da zucchero, cucchiai spargizucchero, pale da torta, pale da gelato e il Caddy Spoon per misurare il tè. Contemporaneamente vennero introdotte le posate personali da uovo, da gelato, da dessert e da frutta.

Nel corso del XIX secolo, soprattutto in area anglosassone, continuarono a essere ideate posate di ogni tipo. Alcuni modelli da portata, ereditati dal secolo precedente, furono migliorati dal punto di vista tecnico e resi più funzionali. La paletta da pesce, ad esempio, assunse la forma di un coltello e fu abbinata a una forchetta larga e piatta impiegata per distribuire le pietanze sui piatti.

L’Inghilterra vittoriana e la Francia del Secondo Impero “partorirono” poi tutta una serie di posate che dovevano ridurre al minimo il contatto delle mani con gli alimenti: le posate da insalata, il cucchiaio per servire l’uovo al piatto, il dosatore di formaggio Stilton, il cucchiaio da tonno, le posate individuali da pesce, quelle da melone e le forbici da uva. Fu raggiunto un tale livello di perfezionamento che Chatillon Plessis, direttore di una rivista dedicata alla tavola, scrisse: “Uno di questi giorni qualcuno inventerà uno strumento per prendere la forchetta”.